“Sono ormai due anni che chiediamo al governo di intervenire strutturalmente sul caro scuola che continua a gravare enormemente sui bilanci delle famiglie. Nei prossimi mesi, come segnalato da AIE, il prezzo dei testi scolastici è destinato a crescere con una media dell’1,7% per la scuola media e dell’1,8% per quella superiore. Si tratta dell’ennesimo rialzo – dichiara Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del PD – con cui ormai le famiglie fanno i conti ogni anno. Oggi è sempre più difficile garantire l’esercizio del diritto allo studio. Ma c’è anche una crisi profonda che riguarda l’editoria e i librai che, sul territorio, fanno sempre più fatica a restare sul mercato. Questo crea un corto circuito che solo scelte strutturali possono risolvere.
È certamente positivo che il governo abbia stanziato risorse aggiuntive per aiutare le famiglie meno abbienti ma si tratta di misure spesso adottate in corso d’anno che da sole non sono sufficienti nonostante la propaganda di viale trastevere. Ci sono proposte del Pd sul welfare studentesco e il sostegno al caro scuola, depositate alla camera e senato, chiediamo che vengano calendarizzate e si possa aprire una discussione ampia e di merito in Parlamento su un tema cruciale che riguarda la vita democratica del Paese.
Inoltre, di fronte a un’editoria scolastica in sofferenza– con più di una libreria e cartolibreria su quattro del nostro Paese che dichiara di vedere molto vicina la prospettiva di un’interruzione dell’attività- riteniamo sia fondamentale lavorare per offrire risposte concrete al settore; garantire l’avvio di un accordo di filiera finalizzato a valorizzare il ruolo di tutti gli operatori del settore (librerie, cartolibrerie, rappresentanti e promotori) e intervenire con misure strutturali e non una tantum per il sostegno al diritto allo studio nella direzione di un’omogeneizzazione delle condizioni di accesso alla gratuità dei libri di testo nelle diverse aree del Paese”.





















