“La recente situazione critica presso l’Unità Operativa di Cardiologia di Adria, con le dimissioni del Dott. Braggion a luglio e del Dott. Perilli a fine agosto, richiedeva una soluzione urgente e concreta: una riorganizzazione provinciale basata sui dati reali dei due distretti sanitari di Rovigo e Adria.
Questa proposta – dichiara il gruppo del Movimento 5 Stelle di Adria – avrebbe dovuto essere implementata già un anno fa, quando l’allora referente della cardiologia di Adria presentò la sua richiesta di pensionamento, in un contesto in cui il numero di medici cardiologi era già ridotto da 6 a 4, aggravato da un elevato accumulo di congedi non goduti.
È doveroso ricordare che una riorganizzazione provinciale simile era stata applicata con successo in passato dall’ex Direttore Generale Compostella, in una situazione analoga nel reparto di Oncologia, dopo aver ascoltato le preoccupazioni espresse. Al contrario, – prosegue il M5S di Adria – sotto la direzione del Dott. Girardi, non è stato possibile instaurare lo stesso dialogo, nonostante i due medici avessero più volte sollevato la questione con il responsabile della cardiologia di Rovigo, il Direttore Generale stesso e il Sindaco di Adria.”
Erika Baldin, Consigliera Regionale del M5S in Veneto e Componente della V Commissione Sanità e Sociale dichiara “A tale proposito sto predisponendo una interrogazione regionale. La mancata riorganizzazione provinciale può avere conseguenze significative non solo sull’organizzazione interna dell’unità, ma anche sulla qualità del servizio offerto, sulla motivazione del personale e sulla percezione dell’unità da parte della comunità e dei pazienti.”
“L’idea di risolvere il problema ricorrendo a medici delle cooperative o specializzandi in formazione, esternalizzando così i servizi, significa – puntualizza il M5S di Adria – compromettere gravemente la qualità dell’assistenza sanitaria offerta. La professionalità, la conoscenza e la responsabilità di medici strutturati e integrati nelle realtà ospedaliere non possono essere sostituite da soluzioni temporanee e meno qualificate.
Attualmente, l’Unità Operativa di Cardiologia di Adria sta accogliendo un numero limitato di pazienti. È urgente e fondamentale comprendere quali saranno le reali prospettive per il futuro di questo servizio cruciale, al fine di garantire alla comunità un’assistenza sanitaria di alta qualità e preservare l’efficienza delle strutture esistenti. Invitiamo le istituzioni locali e regionali ad agire immediatamente – conclude il M5S di Adria – per tutelare la salute pubblica e garantire un futuro stabile e qualificato al reparto di cardiologia di Adria.”