“Le dichiarazioni dell’ing. Galiazzo, secondo cui non avrebbe “mai incontrato nessuno” che gli abbia espresso una posizione contraria al progetto del tram, risultano non solo difficili da comprendere, ma francamente poco credibili. Soprattutto, non corrispondono alla realtà dei fatti vissuti e documentati in questi anni.
Come Presidente dell’Associazione No Rotaie Padova, e prima ancora come rappresentante del Comitato No Rotaie, – dichiara Liliana Gori – ho espresso in modo diretto, chiaro e reiterato all’ing. Galiazzo una posizione nettamente contraria al progetto. Ciò è avvenuto in più occasioni, sia in incontri pubblici con la cittadinanza, sia in momenti pubblici e ufficiali alla presenza di assessori e rappresentanti dell’Amministrazione comunale. Non si è trattato di un episodio isolato, né di una voce marginale.
Proprio in questi incontri pubblici, moltissimi cittadini hanno manifestato un dissenso esplicito, argomentato e costante. Negare che tali posizioni siano mai emerse significa ignorare consapevolmente fatti che molti presenti ricordano perfettamente, oppure rilasciare dichiarazioni non molto veritiere. Nessuna delle due ipotesi è accettabile per chi ricopre un ruolo tecnico apicale o di rappresentanza dell’Amministrazione.
Un incarico pubblico – prosegue Liliana Gori – comporta la responsabilità di rappresentare fedelmente la realtà, anche quando questa è scomoda. Qui, invece, si ha sempre più chiaramente l’impressione che il dissenso venga sistematicamente rimosso dal racconto ufficiale, come se non fosse mai esistito. Nel tempo, le discrepanze tra dichiarazioni pubbliche e realtà concreta si sono moltiplicate, delineando un’impostazione comunicativa ormai evidente: minimizzare le criticità, neutralizzare le voci contrarie, presentare come condiviso ciò che condiviso non è.
Questo non è confronto. È una semplificazione forzata della realtà, che non fa un buon servizio né al progetto né alla cittadinanza.
Il caso Busa di Vigonza è emblematico. Il parcheggio annunciato e più volte promesso: dov’è? Le soluzioni prospettate – aggiunge Gori – oggi sembrano ridursi a un possibile allungamento del tracciato, senza che vi siano ancora i fondi necessari. Anche in questo caso, alle parole non seguono riscontri verificabili. I cittadini sono stanchi di annunci che restano tali.
Un progetto pubblico non si valuta con rendering patinati o conferenze stampa, ma con fatti concreti, trasparenza, coerenza e rispetto per le persone coinvolte – comprese quelle che dissentono. Continuare a negare o sminuire il dissenso non rafforza il progetto del tram, ma ne indebolisce profondamente la credibilità.
I cittadini ricordano, osservano e – conclude Liliana Gori – chiedono risposte. Non narrazioni.”























