Sala gremita e grande entusiasmo per la presentazione ufficiale di Fabio Bui, candidato presidente della Regione Veneto per i Popolari per il Veneto. L’incontro, che ha richiamato amministratori locali, cittadini e rappresentanti del mondo economico e sociale, ha segnato l’avvio di una campagna elettorale all’insegna dell’ascolto, dell’autonomia e della concretezza.
“Il Veneto è stanco di chiedere permessi a Roma per gestire la propria casa — ha dichiarato Bui —. L’autonomia non è un privilegio, ma un diritto costituzionale. Serve un Veneto che decida per sé, che non subisca ma costruisca”.
Durante l’intervento, Bui ha illustrato i punti principali del suo programma, a partire dalla nascita di un partito popolare regionale: “Non contro i partiti nazionali, ma per restituire voce e protagonismo ai cittadini e ai sindaci. La politica deve tornare tra la gente, non restare chiusa nei palazzi”.
Tra le proposte illustrate, la visione della “Grande Città Veneto”, un modello innovativo di governance che unisce i Comuni senza cancellarne l’identità, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita, potenziare i trasporti e ridurre l’inquinamento.
Bui ha poi posto l’accento sul rilancio economico del territorio con il progetto del “Porto delle Venezie” e il corridoio Venezia-Monaco, un’infrastruttura strategica per connettere il Veneto all’Europa centrale: “Dobbiamo diventare il ponte economico tra il Mediterraneo e l’Europa del Nord”.
Ampio spazio anche ai temi della scuola e della sanità. “Vogliamo istituire Comitati Territoriali per la Scuola per adeguare la formazione alle esigenze delle imprese locali, e creare un Politecnico del Veneto per trattenere i nostri giovani talenti”, ha spiegato.
Sulla sanità, Bui propone una riforma basata sulla prossimità: “Serve una sanità più vicina ai cittadini, che riduca le liste d’attesa e restituisca ai sindaci un ruolo centrale. La salute non è un lusso, è un diritto”.
Infine, Bui ha ribadito il valore della coesione sociale e dell’“interclassismo veneto”: “Il Veneto è cresciuto perché ha saputo condividere. Dobbiamo tornare a quel patto tra chi produce e chi lavora, per costruire insieme un futuro sostenibile e solidale”.
Nel chiudere l’incontro, Fabio Bui ha ringraziato il numeroso pubblico presente: “Non chiediamo fiducia a scatola chiusa, ma la possibilità di dimostrare che un altro modo di governare è possibile: vicino alle persone, non ai palazzi. Non più ‘loro e noi’, ma ‘noi veneti’”.





















