Emergenza a Solesino: chiude l’ambulatorio della dottoressa Fassina
Dal 9 ottobre più di mille cittadini di Solesino (Padova) si trovano senza medico di base. La cessazione dell’incarico da parte della dottoressa Arianna Fassina ha lasciato scoperto l’intero comune. I professionisti ancora presenti hanno già raggiunto il limite massimo di pazienti e non potranno accogliere nuovi assistiti.
Il caso segue quanto accaduto a San Pietro Viminario lo scorso luglio, rimasto completamente privo di medici con la partenza della dottoressa Federica Salvan.
Guizzaro (PD): «La Bassa padovana sempre più ai margini»
«La chiusura dell’ambulatorio di Solesino non è un fatto isolato né imprevisto», denuncia Eleonora Guizzaro, candidata del Partito Democratico alle prossime elezioni regionali.
Dal 2019 al 2024 il Veneto ha perso oltre 300 medici di base, mai sostituiti. L’ultimo bando regionale per coprire le sedi vacanti è stato un fallimento: solo il 7% dei posti disponibili è stato coperto. Nell’Ulss Euganea, che comprende la Bassa padovana, su 357 sedi vacanti ne sono state occupate appena 41.
Una crisi strutturale: carenza di medici e assistenza a rischio
Oggi in Veneto il 68,7% dei medici di famiglia ha superato il massimale di 1.500 pazienti. Un dato che rende difficile garantire assistenza di qualità, prevenzione e cura dei casi più complessi.
A Solesino il rischio è che la situazione peggiori: diversi professionisti sono prossimi alla pensione e potrebbero non essere sostituiti, aggravando ulteriormente la crisi.
Le conseguenze per i cittadini più fragili
Guizzaro sottolinea come la carenza colpisca soprattutto anziani, disabili, malati cronici e persone senza mezzi propri. «Chi non ha la possibilità di spostarsi in macchina – afferma – si trova costretto a rinunciare a un servizio fondamentale. La medicina di prossimità dovrebbe garantire accessibilità, non ostacoli».
Programmazione sanitaria sotto accusa
Per la candidata democratica, la situazione attuale è il risultato di una programmazione sanitaria insufficiente da parte della Regione Veneto, che da anni trascura le aree periferiche.
«Chiedo interventi straordinari – conclude Guizzaro – per garantire la presenza di medici di base: incentivi per chi sceglie di lavorare nei piccoli comuni, attenzione alle aree periferiche e sostituzioni tempestive dei professionisti che cessano l’incarico».





















