La 46ª edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli si è conclusa con l’intervento della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, accolta nell’Auditorium isybank e seguita in diretta da oltre quindici testate nazionali, tra cui Ansa, Corriere, Repubblica e TgCom24.
Ad aprire l’incontro è stato Bernhard Scholz, presidente della Fondazione Meeting ETS, che ha ricordato i principali temi affrontati nei giorni precedenti: Medio Oriente, Unione Europea, intelligenza artificiale, lavoro, educazione e crisi demografica.
Prendendo spunto dal titolo dell’edizione 2025 – «Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi» – Meloni ha ribadito la necessità di un’Italia capace di innovare senza rinnegare le proprie radici:
«Non fuggire, ma edificare. Significa calare i nostri valori nel presente, superare le paludi burocratiche e mettere la persona al centro».
La Premier ha definito l’Italia «non più la grande malata d’Europa», ma un Paese riconosciuto come modello di stabilità e credibilità.
Sul fronte internazionale, Meloni ha rivendicato:
- il sostegno all’Ucraina con la proposta italiana di garanzie di sicurezza sul modello Nato;
- l’equilibrio nella crisi mediorientale, con richieste di liberazione degli ostaggi da Hamas e di accesso agli aiuti per Gaza;
- il Piano Mattei per l’Africa, basato su «partenariati paritari» e non sullo sfruttamento delle risorse.
Un passaggio particolarmente applaudito:
«Siamo il primo Paese non musulmano per evacuazioni sanitarie da Gaza. Non scriviamo slogan, salviamo bambini».
Richiamando le analisi di Mario Draghi, Meloni ha sottolineato che l’Europa rischia l’irrilevanza se non affronta le sfide della competitività.
«La tradizione va reinventata. Non significa rifugiarsi nei mattoni vecchi, ma costruire con mattoni nuovi una casa che altri hanno iniziato».
Ampio spazio anche ai temi interni:
- Demografia: piano per sostenere la natalità, case a prezzi calmierati per le giovani coppie, asili nido gratuiti dal secondo figlio.
- Lavoro: oltre un milione di posti creati, cuneo fiscale ridotto, legge sulla partecipazione dei lavoratori.
- Riforme istituzionali: premierato, autonomia differenziata e giustizia «per dare stabilità, responsabilità ed efficienza».
- Educazione: più investimenti nella ricerca e nell’istruzione tecnica, con l’obiettivo di garantire la piena libertà educativa alle famiglie.
Meloni ha chiuso con un invito alla responsabilità condivisa:
«Non cerco consenso, chiedo una mano. Senza una società viva, la politica non ce la fa».
Il pubblico ha salutato con un lungo applauso l’intervento, che ha segnato la chiusura di un Meeting all’insegna del dialogo e della costruzione.





















