32 anni fa la strage di via Palestro a Milano. Milano si è fermata, ancora una volta, per ricordare le vittime di uno degli episodi più drammatici della stagione delle bombe che sconvolse l’Italia nel 1993. Questa mattina, davanti al Padiglione di Arte Contemporanea (PAC), luogo simbolo di quella tragedia, si è svolta la cerimonia commemorativa alla presenza delle istituzioni, dei cittadini e dei Vigili del Fuoco.
In prima fila, visibilmente commossi, il direttore regionale dei Vigili del Fuoco per la Lombardia e il comandante provinciale di Milano, insieme a una rappresentanza del Corpo. Presenti anche autorità civili, militari e religiose, oltre ai familiari delle vittime: persero la vita i Vigili del Fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto, Stefano Picerno, il vigile urbano Alessandro Ferrari e il cittadino marocchino Driss Moussafir in seguito all’esplosione di un’autobomba.
Il ricordo si è espresso attraverso il silenzio, la deposizione delle corone, e le parole semplici ma sentite dei presenti. Non solo un atto formale, ma un momento di riflessione collettiva sul valore della memoria e sull’impegno quotidiano di chi lavora per la sicurezza di tutti.
La strage di via Palestro fu parte di una strategia terroristica mafiosa che colpì, in pochi mesi, Roma, Firenze e Milano. Un attacco contro lo Stato e contro la cultura: la bomba distrusse parte del PAC e lasciò un segno indelebile nella storia cittadina.






















