Sul telo bianco campeggiava una scritta inequivocabile: “AWAD MOHAMED ATTIA FUOCO ALLA POLIZIA”, accompagnata dal simbolo della “A” cerchiata, riconducibile ai circuiti dell’anarchia antagonista. Un messaggio di minaccia diretto alle forze dell’ordine, che ha immediatamente fatto scattare l’allerta.
Il nome riportato nello striscione fa riferimento ad Awad Mohamed Attia, il 34enne egiziano arrestato lo scorso 23 giugno con l’accusa di strage politica, dopo aver incendiato decine di auto della Polizia nel parcheggio del Commissariato di Albano Laziale e aver tentato un simile attentato contro la sede dell’Arma a Castelgandolfo.
Secondo gli inquirenti, lo striscione potrebbe rappresentare un gesto di solidarietà da parte di ambienti anarchici radicali in reazione all’arresto, oppure un’espressione di ulteriore istigazione alla violenza contro le forze dell’ordine.
Sul posto sono intervenuti anche gli uomini della DIGOS, che hanno provveduto a rimuovere lo striscione e ad avviare le indagini per identificare gli autori del gesto. Gli investigatori stanno esaminando le immagini delle videocamere di sorveglianza presenti nella zona e approfondendo eventuali legami con gruppi anarchici noti.
Il Questore di Padova ha immediatamente disposto l’innalzamento delle misure di vigilanza e sicurezza, con particolare attenzione alle sedi della Polizia di Stato e delle altre Forze dell’Ordine. È stata inoltre rafforzata la sensibilizzazione interna sugli standard di autotutela per tutti gli operatori impegnati sul campo.
L’episodio, benché al momento isolato, si inserisce in un contesto nazionale in cui episodi di violenza e intimidazione nei confronti delle istituzioni si stanno intensificando. Le autorità padovane mantengono alta l’attenzione per evitare ogni forma di escalation.





















