di Gori Claudio (direttore@irog.it)
Si è svolto oggi, presso la Sala di Rappresentanza di Palazzo Santo Stefano, sede della Provincia di Padova, l’incontro pubblico e istituzionale dal titolo “Innovazione e Tradizione per le Sfide Agroalimentari – Degustazione di Cinghiale dei Colli Euganei: da minaccia a opportunità”. L’evento, promosso dalla Provincia di Padova in collaborazione con aziende d’eccellenza, realtà istituzionali e attori del territorio, ha avuto un duplice obiettivo: da un lato, valorizzare le soluzioni innovative sviluppate dalle imprese per affrontare la criticità ambientale legata alla proliferazione dei cinghiali nei Colli Euganei; dall’altro, promuovere la cultura agroalimentare veneta, mettendo in dialogo istituzioni, imprese e mondo della comunicazione.
Un’occasione concreta per riflettere su come tradizione e innovazione possano convergere nella gestione sostenibile del territorio, trasformando una sfida ambientale in una nuova opportunità gastronomica e di sviluppo locale.
“Organizzare un evento come quello di oggi non è stato semplice, ma con la Provincia di Padova, qui rappresentata dai consiglieri Vincenzo Gottardo e Matteo Cecchinato da sempre sensibile e attento alla valorizzazione della cultura e della gastronomia locale, abbiamo scelto con convinzione – dichiara Paolo Caratossidis di Eccellenze Venete – di dare continuità a questo progetto, giunto al terzo appuntamento dedicato al tema del cinghiale veneto dei Colli Euganei. Dopo la degustazione al ristorante della Camera dei Deputati lo scorso maggio, dove i prodotti del nostro territorio hanno ottenuto un grandissimo successo e unanimi apprezzamenti, e dopo la presentazione sotto il Salone di Padova, oggi proseguiamo un percorso che punta a trasformare una criticità in opportunità. La ‘famiglia’ dei cinghiali dei Colli Euganei continua ad espandersi, e con essa cresce anche l’urgenza di affrontare il fenomeno con concretezza e visione. Siamo qui perché l’allarme cinghiali è ormai diventato una questione di sostenibilità ambientale, agricola ed economica. Basti pensare che si stima la presenza di oltre 100.000 esemplari solo in Veneto: un numero impressionante, – prosegue Caratossidis – l’equivalente densità di un’ipotetica ‘ottava provincia’ abitata esclusivamente da cinghiali.Di fronte a un’emergenza che non riguarda solo i Colli Euganei ma l’intero territorio nazionale, crediamo sia necessario cambiare approccio. Il cinghiale, soprattutto quello dei nostri colli, è un animale dalla carne pregiata, che può rappresentare una risorsa gastronomica d’eccellenza e un volano di sviluppo per il territorio. Puntare alla valorizzazione della filiera del cinghiale significa – conclude Caratossidis – aprire nuove opportunità per il comparto agroalimentare, per la ristorazione e per le imprese locali della Provincia di Padova.”
“Proseguiamo oggi un percorso che mi piace definire una vera e propria rubrica, promossa dalla Provincia di Padova, nata con l’obiettivo di raccontare e valorizzare il nostro territorio attraverso i suoi prodotti, le sue storie e le sue eccellenze. Spesso ci ritroviamo con la stampa – dichiara Vincenzo Gottardo, vice presidente della Provincia di Padova – per discutere delle tipicità che rendono la nostra provincia così unica. Padova, con i suoi comuni e territori diversificati, rappresenta una realtà ampia e complessa, ricca di identità, tradizioni e produzioni di altissimo livello. Sono prodotti che non solo parlano del territorio, ma diventano veri e propri simboli identitari: raccontano la storia, la cultura e l’ingegno della nostra gente. Oggi è un’occasione particolare. Siamo abituati – lo dico anche con un sorriso – a trovarci con Alessandro Frizzarin, presidente del Parco Regionale dei Colli Euganei, che ringrazio per la presenza, per affrontare il tema del cinghiale come problema per l’equilibrio ambientale e agricolo dei Colli. Un tema serio, che conosciamo bene e che abbiamo sempre affrontato con grande senso di responsabilità. Ma oggi vogliamo provare a guardare oltre l’emergenza, valorizzando la capacità, la creatività e la resilienza dei nostri imprenditori locali. Imprenditori che, con tenacia e visione, hanno saputo trasformare una minaccia in una risorsa, dando nuova dignità gastronomica e culturale al cinghiale dei Colli Euganei. Parliamo quindi non solo di ‘cibo buono’, ma di cibo identitario, capace di rappresentare un territorio e le sue peculiarità. Un esempio concreto di economia circolare applicata al settore agroalimentare e al tempo stesso di marketing territoriale intelligente e consapevole.”
“È davvero un onore essere qui oggi, condividere questo momento con tutti voi è motivo di grande orgoglio anche dal punto di vista istituzionale. Occasioni come questa – dichiara Matteo Cecchinato, Consigliere Provinciale e Sindaco di Casalserugo – ci ricordano quanto sia importante il nostro ruolo nel valorizzare le eccellenze del territorio e nel dare visibilità a quelle realtà che, ogni giorno, con passione e competenza, contribuiscono a costruire l’identità della nostra provincia. Parlando con alcuni di voi poco fa, è emerso con forza un concetto che condivido pienamente: ogni singolo prodotto di qualità porta con sé un intero mondo, fatto di filiere, competenze, tradizioni e relazioni. Pensiamo alla filiera agroalimentare: dalla materia prima, che può essere il grano per la pasta, alla carne del cinghiale, oggi protagonista, fino ad altre esperienze virtuose, come quella legata alla trasformazione del granchio blu, altra criticità diventata opportunità. Ricordo, ad esempio, come il pastificio Artusi sia riuscito, proprio grazie a quella sfida, a farsi conoscere a livello europeo, dimostrando come l’innovazione, quando radicata nella tradizione, possa diventare un volano straordinario per il territorio. Ecco, il nostro compito come Provincia è anche questo: mettere a sistema tutte queste energie, queste esperienze, queste risorse umane e culturali, per fare in modo che i nostri prodotti, la nostra storia e la nostra capacità di innovare siano riconosciuti e apprezzati non solo a livello locale, ma anche nazionale e internazionale.”
“Per il Parco Regionale dei Colli Euganei, come noto, il cinghiale rappresenta da anni una grave criticità. Introdotto negli anni ’90, oggi ha raggiunto numeri allarmanti, con conseguenze pesanti per l’agricoltura, la sicurezza stradale, la biodiversità e la biosicurezza, a causa anche del rischio di diffusione della peste suina africana, un virus che, pur non trasmettendosi all’uomo – dichiara Alessandro Frizzarin, Presidente del Parco Regionale dei Colli Euganei – minaccia l’intera filiera suinicola. In un contesto simile, portiamo avanti un modello di contenimento efficace, con oltre 1.400 capi abbattuti all’anno, e tra i migliori esempi a livello regionale. Da questa necessità è nata una scelta strategica: trasformare il problema in opportunità, creando una filiera corta certificata per la valorizzazione della carne di cinghiale. Abbiamo così istituito il marchio “Cinghiale dei Colli Euganei”, che garantisce tracciabilità, sicurezza e qualità: dall’abbattimento controllato alla lavorazione certificata, fino al prodotto finale, pronto per il consumatore. A fianco del Parco, le imprese del territorio sono partner fondamentali. Tra queste, il pastificio Artusi, che ha già fatto conoscere la qualità veneta anche oltre i confini nazionali, ma anche molte altre realtà che condividono la sfida: dall’abbinamento con il Serprino DOC, all’uso dell’olio extravergine dei Colli. Il nostro obiettivo è chiaro: fare in modo che anche il cinghiale diventi simbolo identitario e promozionale del territorio, al pari delle eccellenze riconosciute. In quest’ottica, il riconoscimento UNESCO dei Colli Euganei, oggi al suo primo anniversario, ci sprona a pensare e agire con visione internazionale, promuovendo sostenibilità, tradizione e innovazione come valore condiviso.”
“L’Abbazia di Praglia è da secoli parte integrante del territorio dei Colli Euganei, e da sempre vive in un rapporto di stretta connessione con l’ambiente naturale che la circonda. Il nostro interesse, in un contesto come quello odierno, – dichiara Stefano Visintin, Abate dell’Abbazia di Praglia – è legato alla cura e all’amministrazione del creato, che consideriamo anche una responsabilità concreta e quotidiana. Di fronte a una presenza massiccia e incontrollata della fauna selvatica, come nel caso del cinghiale, la nostra attenzione è rivolta alla ricerca di equilibrio. Spesso si dice che questa specie non ha antagonisti naturali. In realtà, l’antagonista c’è, e siamo noi esseri umani: chiamati a esercitare un ruolo di custodia, non di dominio, sulla natura. Come comunità monastica, non ci sottraiamo alla riflessione morale su ciò che significa abbattere un animale. Ma allo stesso tempo riconosciamo che amministrare la creazione comporta anche scelte difficili, quando queste sono finalizzate alla salvaguardia del territorio, dell’agricoltura, della biodiversità. Il nostro impegno, come quello di chi lavora e vive nei Colli Euganei, è dunque orientato a ritrovare un’armonia possibile tra l’uomo e l’ambiente, dove ogni azione, anche la più concreta, non perda mai di vista il senso del rispetto, della misura e del bene comune.”
“La nostra pasta è al servizio del territorio. Per il territorio. Oggi non siamo solo chiamati a gestire un’emergenza, ma a trasformarla in valore. Il cinghiale nei Colli Euganei – dichiara Enrico Artusi del Pastificio Artusi di Casalserugo – è una sfida concreta: minaccia l’agricoltura, compromette la sicurezza e mette a rischio la biodiversità. Ma ogni crisi, se affrontata con visione, competenza e collaborazione, può diventare un’opportunità. Noi amiamo portare in tavola l’esperienza di chi vive, ama e rispetta questa terra ogni giorno. Pertanto la capacità di trasformare una criticità in eccellenza alimentare, valorizzando la carne di cinghiale in prodotti unici e identitari è anche un impegno per promuovere educazione al consumo consapevole e tradizione gastronomica veneta. Amare il territorio significa agire con responsabilità: affrontare i problemi, generare lavoro, rafforzare l’economia locale e costruire un’identità condivisa di cui essere fieri.”
All’incontro odierno, ospiti e interventi di:
• Vincenzo Gottardo, Vice Presidente della Provincia di Padova (https://www.provincia.padova.it)
• Paolo Caratossidis, founder delle Eccellenze Venete e presidente di Cultura&Cucina (https://www.festivalcucinaveneta.it)
• Alessandro Frizzarin, Presidente del Parco Regionale dei Colli Euganei (Parco Regionale dei Colli Euganei)
• APPE Padova – Associazione Provinciale Pubblici Esercizi (PADOVA – Associazione Provinciale Pubblici Esercizi)
• Rappresentanti di associazioni di categoria.
Aziende protagoniste dell’incontro, che hanno offerto anche degustazioni:
• Pastificio Artusi Srl dei fratelli Enrico Artusi e Alberto Artusi, intervento di Enrico Artusi: prima azienda al mondo a produrre e esportare ravioli ripieni di granchio blu; recentemente hanno inventato i ravioli euganei di cinghiale (https://www.pastificioartusi.com)
• Fratelli Contin Srl, benessere a tavola, intervento diRoberto Contin: azienda specializzata in insaccati di pregio, hanno realizzato un salame e un prosciutto di cinghiale dei Colli Euganei, riserva biosfera Mab-Unesco (https://www.fratellicontin.it)
• Vinet – Itinerari di vino et cibo padovani: presentata e degustata una rivisitazione di pulled pork di cinghiale cotto a bassa temperatura (https://vin-et.it)



























