di Gori Claudio (direttore@irog.it)
Una ventina saracinesche abbassate, molte delle quali per non rialzarsi più. È il bilancio, provvisorio ma già pesantissimo, che si registra lungo 1,55 km di Via Piovese, l’arteria commerciale e residenziale che attraversa il cuore di Voltabarozzo, da quando sono partiti i cantieri per la nuova linea tranviaria SIR3 su monorotaia.
Una strada che, fino a circa 5 anni fa, offriva un tessuto economico vivace, oggi somiglia a una galleria di insegne scomparse: bar, negozi di abbigliamento, attività artigianali, piccole botteghe, e perfino uno studio medico, hanno chiuso i battenti e pochi si sono trasferiti altrove, strangolati da una situazione di viabilità compromessa, accessibilità azzerata e calo drastico della clientela.

Le recinzioni arancioni e blu e le deviazioni hanno reso quasi impossibile raggiungere i negozi, parcheggiare, muoversi in sicurezza a piedi o in bicicletta. “È come se ci avessero murati vivi”, racconta amaro un esercente storico che preferisce rimanere anonimo, mentre la Pasticceria Trolese cede l’attività dopo quasi 50 anni di attività a Voltabarozzo, di cui circa 30 proprio in Via Piovese. Il passaggio pedonale spesso si è ridotto, la visibilità è o è stata compromessa, e il rumore di fondo è quello delle ruspe, non dei clienti. Era nota regionalmente per l’artigianalità e qualità dei prodotti nonché per le frittelle allo zabaione. Altro negozio, dopo 50 anni di attività, chiuderà in questi giorni e non venderà più il ricercato abbigliamento uomo/donna.


La linea SIR3, che collegherà Voltabarozzo solo alla stazione ferroviaria, vorrebbe promettere un futuro più sostenibile e moderno per la mobilità urbana. Ma i tempi di realizzazione sono lunghi, e da almeno 5 anni di cantieri le ricadute socio-economiche sul quartiere sono immediate e devastanti.
Le prospettive a breve-medio termine non sono rassicuranti: i cantieri erano già in corso nel 2020 e altre attività starebbero valutando la chiusura anticipata o il trasferimento. Le piccole imprese familiari, senza le risorse per reggere mesi di incassi dimezzati o nulli, sono le più esposte. E ogni chiusura è un colpo alla vivibilità della zona. Cosa accadrà al quartiere Voltabarozzo e lungo la Via Piovese qualora dovesse spostarsi il supermercato? Un problema che rischia di trasformarsi in emergenza anche sociale poiché molti residenti sono anziani e non tutti autosufficienti.
I residenti, intanto, lamentano un clima di disagio crescente: mancano i servizi di prossimità, aumenta la percezione di degrado e insicurezza. “Senza negozi, senza punti di aggregazione, Voltabarozzo rischia di diventare un quartiere-dormitorio”, commenta un comitato di cittadini, che chiede misure urgenti di mitigazione da parte dell’amministrazione.

Dai commercianti e da alcuni rappresentanti di categoria arriva una richiesta chiara: interventi concreti e immediati. Si chiede un fondo di ristoro serio e sufficiente per le attività penalizzate, precise e non risibili esenzioni fiscali locali, e soprattutto una conoscenza pubblica ed esatta del cronoprogramma dei lavori per ridurre al minimo i disagi. Non tutti i residenti riscontrano la partecipazione dichiarata da alcuni esponenti dell’Amministrazione comunale di Padova se non sottoforma di illustrazione di quanto già deciso a Palazzo.
Molti sollevano da anni anche perplessità sulla scelta tecnica della monorotaia, definita “ingombrante, costosa e pericolosa”, e sullo scarso coinvolgimento dei cittadini nella fase decisionale. “Non siamo contrari al tram – spiegano in molti – ma a questa tipologia di obsoleta tecnologia molto invasiva. Volevamo un progetto pensato anche per la tenuta del tessuto commerciale e sociale del quartiere e di ultima generazione quale il trasporto elettrico o a idrogeno come nelle maggiori città europee e italiane.”

Se da un lato il SIR3 è visto, per alcuni e non per tutti, come un’opportunità di sviluppo e connessione con il resto della città, dall’altro il suo impatto rischia di lasciare macerie economiche e sociali proprio dove l’assessorato dichiara di volere portare rinascita. Rinascita? Voltabarozzo era uno dei quartieri più vissuti e attivi di Padova, oggi è a rischio “dormitorio”.
Voltabarozzo, un tempo area viva e autonoma, si trova ora in un momento critico. Il rischio è che la “cura” urbana finisca per disintegrare il paziente, se non si adottano strategie correttive immediate che sembrano essere non più praticabili. Anzi, viene chiesto alle imprese coinvolte nei cantieri di accelerare i tempi per evitare di essere in ritardo con la tempistica prevista dal PNRR.

Il futuro della mobilità sostenibile non può costruirsi sulle rovine del commercio di vicinato.
E c’è chi inizia a lamentare che a Padova non esiste solo l’Arcella, Padova è anche altro.