Intervista di Gori Claudio (direttore@irog.it)
In un colpo di scena che promette di ridisegnare gli equilibri della politica locale, Sebastiano Arcoraci, noto esponente di Italia Viva, ha compiuto un passo decisivo: il suo passaggio a Forza Italia.
La notizia e l’intervista, che iROGPRESS ha in esclusiva, rappresenta una svolta importante per la carriera del politico e per il panorama politico del territorio.
Questa scelta, maturata dopo sue numerose riflessioni e confronti, sembra riflettere un cambio di strategia e visione, con implicazioni significative per le prossime sfide politiche. Arcoraci, figura di spicco per la sua capacità di dialogare trasversalmente con diverse anime della politica locale, porta con sé un bagaglio di esperienza e consenso che potrebbe rafforzare ulteriormente le fila di Forza Italia, in un momento cruciale per il partito.
Cosa ha motivato questa decisione? Quali ripercussioni avrà sul suo rapporto con gli elettori e con i colleghi di Italia Viva? E quale ruolo giocherà ora all’interno di Forza Italia? Domande a cui cercheremo di rispondere nell’intervista esclusiva che segue, svelando retroscena e prospettive di questo passaggio che farà discutere.
Arcoraci, cosa l’ha spinta a lasciare il suo precedente schieramento politico e ad aderire a Forza Italia?
“Dopo aver assistito ad un vero e proprio infanticidio da parte di Renzi, che ha soppresso nella culla, la creatura centrista, liberale, moderata e fuori dai due Poli, e dopo avergli scritto contestando la sua nuova linea di un abbraccio mortale col PD, 5 Stelle e Verdi e Sinistra, peraltro non condivisa da almeno il 40% del Partito, senza ottenere risposta, non ho avuto altra scelta, e, rompendo ogni indugio, non ho più rinnovato la tessera a Italia Viva.”
Quali valori o progetti di Forza Italia sente più vicini alla sua visione politica?
“I valori che mi hanno spinto ad aderire a Forza Italia sono gli stessi per cui da anni mi batto, come quelli del garantismo, del merito, delle libertà, dei diritti civili e di un Federalismo che non condanni il Mezzogiorno all’emarginazione.”
Quali saranno le sue priorità per il territorio adesso che fa parte di Forza Italia?
“A livello Padovano lavorerò, insieme ai nuovi eletti dal prossimo Congresso Cittadino di Forza Italia di gennaio, per cambiare questa Amministrazione, ed un Sindaco, falsamente civico, che ha perso di vista gli obiettivi che i Padovani gli avevano assegnato, specie al ‘primo Giordani’:
- la trasparenza della macchina Comunale,
- la Sicurezza integrata Urbana e un’autentica integrazione delle diverse culture,
- una mobilità eco- sostenibile,
- la rigenerazione urbana delle periferie,
- il pieno coinvolgimento di tutte le forze vive della Città, imprenditori, commercianti, mondo associativo e comitati di scopo,
tutte promesse tradite, oltretutto governando con il solo 30% dei consensi degli elettori Padovani, che ora rivendicano, giustamente, una nuova idea di Città, con un Rassemblement plurale, partecipato dal basso ed autenticamente rappresentativo di tutta la Comunità locale.”
Come pensa che questa decisione influirà sui rapporti con i suoi colleghi e collaboratori nella politica locale?
“Penso che con gli amici di sempre, che mi hanno voluto seguire anche in questa nuova esperienza, la collaborazione non potrà che rafforzarsi e migliorare, avendo a disposizione ulteriori strumenti e risorse, di un Partito che oggi raggiunge percentuali di voto a 2 cifre.”
Ritiene che questo cambio porterà benefici concreti ai cittadini del suo Comune o della Regione? In che modo?
“Personalmente credo che il Post Berlusconi, abbia eliminato quel tappo dirigista e personalistico, che aveva caratterizzato, in particolare, l’ultima fase di Forza Italia, sapendosi rappresentare in modo nuovo, con la guida moderata, pragmatica, moderna e liberal- riformista di Tajani, generando nuove energie, che stanno arrivando, soprattutto dai giovani e dalle donne, che intendono divenire protagonisti del loro destino, e che potranno riportare alle urne molti cittadini delusi da certa vecchia e demagogica Politica.”
Ritiene che Forza Italia sia ancora un punto di riferimento per i moderati in Italia, o pensa che debba rinnovare la sua identità politica?
“Ritengo che Forza Italia sia indispensabile nella Coalizione attuale di Governo, proprio al fine di spostare l’asse su cui poggia l’attuale maggiorana, verso posizioni di Centro, evitando una certa deriva sovranista, che non appartiene alla cultura Europeista del nostro Paese, che si è reso il vero protagonista, e, carta vincente, negli equilibri in Commissione Europea, con l’elezione del Vice presidente Fitto, fungendo da vero e proprio garante di Democrazia del nostro Paese, evitandone la sua irrilevanza nell’azione del nuovo Parlamento Europeo.”
Come si pone nei confronti delle critiche che potrebbero emergere da chi la accusa di opportunismo politico?
“Non credo mi si possa accusare di opportunismo politico. D’altronde per me, aderire a Forza Italia, significa ‘un tornare a casa’, visto che avevo partecipato attivamente al Primo Congresso fondativo del Polo delle Libertà, nel 2009, alla Fiera di Roma, quando, insieme a molti socialisti craxiani e liberali, contribuimmo, con convinzione, alla sua nascita.”
Ha in programma incontri o iniziative per spiegare pubblicamente le ragioni del suo passaggio a Forza Italia?
“Ho già incontrato i miei amici e simpatizzanti, spiegando loro la mia scelta e, devo dire, non senza una certa sorpresa. Li ho trovati prontissimi ad aderire senza alcuna riserva e con entusiasmo a questa nuova sfida politica. A gennaio riprenderò questi incontri affrontando soprattutto temi locali, quali una migliore vivibilità di Padova, oggi soffocata dal traffico impazzito, dallo smog e dalle polveri sottili. Affronterò temi quali la ricucitura del tessuto urbano nei quartieri, con particolare attenzione ai temi dell’ambiente, del sociale, della cultura e dello sport, oggi particolarmente sofferenti, liberando, ad esempio, nuovi spazi culturali per i cittadini, come l’ex Cinema Altino. Luoghi oggi dimenticati e divenuti un rudere antiestetico, dobbiamo riconquistare quel ruolo di vero motore della città, un tempo svolto brillantemente dall’Assessorato allo Sport Comunale, oggi emarginato dal contesto, divenuto mero soggetto burocratico avendo esternalizzato ormai quasi tutte le attività e gli eventi Sportivi più importanti. Spingerò affinchè siano utilizzati più razionalmente utilizzando tutti gli spazi cittadini, a cominciare da Prato della Valle che oggi appare sempre più dimenticato e desertificato, facendolo assurgere a vera e propria Agorà cittadina.”