l nuovo film di Pablo Larraín, Maria, in concorso alla 81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, rappresenta una nuova sfida per il regista cileno, noto per i suoi ritratti cinematografici di donne iconiche. Questa volta, Larraín si concentra sulla leggendaria soprano Maria Callas, con Angelina Jolie nel ruolo della protagonista. L’attrice offre una performance straordinaria, incarnando non solo l’eleganza e il carisma di Callas, ma anche le sue complessità emotive e le sfumature vocali, in un’interpretazione che promette di lasciare il segno.
Maria segna il terzo biopic al femminile di Larraín, dopo Jackie (2016), incentrato su Jackie Kennedy, e Spencer (2021), dedicato a Lady Diana. Con questo nuovo film, Larraín continua la sua esplorazione delle vite straordinarie di donne che hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia, offrendo al pubblico un ritratto intimo e potente della “Divina” Callas.
Accanto a Angelina Jolie, due tra i più talentuosi attori italiani, il romano Pierfrancesco Favino e la fiorentina Alba Rohrwacher, arricchiscono ulteriormente questa raffinata opera cinematografica. Favino, noto per la sua versatilità e intensità interpretativa, e Rohrwacher, apprezzata per la sua capacità di esprimere emozioni profonde e complesse, contribuiscono a dare vita a un racconto che già si impone come uno dei potenziali favoriti per il Leone d’Oro. La loro presenza accanto alla Jolie, che potrebbe vedere in questo ruolo una nuova candidatura all’Oscar, eleva Maria a un livello artistico altissimo, ponendolo tra i film più attesi e celebrati del festival.
Il lavoro di Larraín, con un cast di tale calibro, si prospetta come un’opera destinata a lasciare un segno indelebile nel panorama cinematografico internazionale.
Il film Maria esplora con estrema delicatezza alcuni temi, estremamente profondi e universali, che toccano l’animo umano. Qui spiccano l’abbandono e il tradimento, la solitudine di molti artisti, e il senso di vuoto al di fuori dell’atto della recitazione. Emerge e si respira la pesante responsabilità di essere un’icona pubblica e l’importanza parallela degli affetti indiscutibili che zampillano tra le mura di una intima casa in cui si può gioire della vita con chi realmente, senza interesse oscuro, ama prenderci cura reciproca con amore.
Questi temi sono trattati con una tale sensibilità che arrivano direttamente al cuore degli spettatori, offrendo un ritratto intimista e toccante di Maria Callas e del mondo complesso che la circondava. L’approfondimento psicologico e la capacità di far emergere le emozioni più autentiche rendono questo film non solo un’opera d’arte cinematografica, ma anche un’esperienza umana profondamente coinvolgente.
Le foto sono una nostra esclusiva, ringraziamo la stimata fotografa Paola Toffano.
SCHEDA DEL FILM
Fonte della scheda: https://www.labiennale.org/