Il 5 ottobre 1948 segna una data fondamentale nella storia dell’Arma dei Carabinieri e della solidarietà italiana. In quel giorno venne fondata l’Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari Arma Carabinieri (ONAOMAC), un’istituzione nata dal cuore e dal senso di appartenenza di tutti i militari dell’Arma, che decisero volontariamente di contribuire con i propri fondi per garantire istruzione, sostegno e futuro ai figli dei colleghi caduti in servizio.
ONAOMAC: le origini di un impegno collettivo
L’ONAOMAC rappresenta un esempio unico di solidarietà istituzionale: non un atto imposto dall’alto, ma una scelta spontanea e condivisa. Tutti i Carabinieri, dal più giovane al più anziano, contribuirono con versamenti volontari per dare vita a una rete di sostegno capace di trasformare il dolore della perdita in speranza concreta.
Assistenza, istruzione e famiglia: i pilastri dell’Opera
Un aiuto che diventa casa
Il motto implicito dell’ONAOMAC è che il sostegno è la forza della famiglia. La missione non si è mai limitata al semplice aiuto economico, ma ha voluto offrire un ambiente accogliente e formativo, quasi una seconda casa, capace di trasmettere fiducia e sicurezza.
Educazione come futuro
L’istruzione, sin dall’inizio, è stata il cuore pulsante del progetto: dare a ogni orfano dei Carabinieri la possibilità di crescere con dignità, costruire la propria carriera e restituire alla società quei valori di onestà, sacrificio e servizio ereditati dai genitori.
Un patrimonio di valori ancora attuale
L’ONAOMAC, oggi, continua a rappresentare una testimonianza viva di comunità e fratellanza. Non solo un aiuto materiale, ma un segno concreto che il sacrificio non viene dimenticato, e che ogni orfano è parte integrante della grande famiglia dell’Arma dei Carabinieri.
La nascita dell’ONAOMAC il 5 ottobre 1948 non fu solo l’avvio di un’organizzazione assistenziale, ma il segno tangibile di un’Italia che, uscita dalla guerra, sapeva riscoprire il valore della solidarietà. Una storia che ancora oggi parla di unità, sostegno e speranza.






















