Le dichiarazioni di Francesca Scatto
“Ognuno di noi auspica la fine della guerra. Le immagini dei bambini che muoiono di fame o sotto le bombe sono intollerabili. Ma gli scioperi selvaggi, come quello annunciato per domani a Venezia e che rischia di bloccare Mestre e Venezia stessa, sono qualcosa di intollerabile”.
Con queste parole, la consigliera regionale e presidente della Sesta commissione del Consiglio veneto, Francesca Scatto (Lega-LV), è intervenuta duramente contro l’annunciato sciopero che potrebbe paralizzare la viabilità del capoluogo lagunare.
Il rischio per il ponte della Libertà
Secondo Scatto, le proteste rischiano di avere un effetto devastante sulla mobilità:
“I disagi per pendolari, lavoratori e studenti rischiano di essere enormi, con il ponte della Libertà – arteria fondamentale per Venezia – che potrebbe essere bloccato per ore”.
Il ponte, unico collegamento stradale e ferroviario tra Venezia e la terraferma, è infatti considerato un punto nevralgico che, se interrotto, isolerebbe di fatto la città.
“La guerra si ferma con la diplomazia, non bloccando le città”
La consigliera regionale ha inoltre sottolineato come le manifestazioni di piazza rischino di colpire soprattutto i cittadini comuni:
“Le guerre finiscono con le trattative diplomatiche, non con i blocchi su strade e stazioni. Landini e la Cgil dovrebbero pensare più agli italiani per bene che domani devono andare al lavoro, che ai manifestanti della Flotilla”.
Lo scontro politico
Le parole di Scatto si inseriscono nel dibattito acceso intorno alla mobilitazione nazionale indetta per chiedere lo stop al conflitto a Gaza e l’apertura di corridoi umanitari. Da un lato, le associazioni e i movimenti pacifisti rivendicano il diritto a iniziative forti per attirare l’attenzione della politica internazionale; dall’altro, parte della politica e delle istituzioni locali evidenziano i gravi rischi per la viabilità e per la vita quotidiana di migliaia di cittadini.






















