L’incidente che ha riacceso i riflettori
A Padova, in via Don Minzoni, un ragazzo di 17 anni ha rischiato la vita cadendo con la sua moto su un tratto di strada dissestato. Prognosi di 90 giorni, denti rotti e gravi traumi documentati dai medici dell’ospedale e dai carabinieri.
Il giovane procedeva a velocità moderata, non più di 40 km orari: non l’imprudenza, ma le radici degli alberi e le buche mai sistemate hanno causato l’incidente. La testimonianza della madre è un atto d’accusa diretto verso l’amministrazione comunale, accusata di inerzia nonostante sopralluoghi e progetti già approvati.
“Caso Carlo”: la voce delle famiglie
Dopo l’incidente, la madre Lucia Perin del ragazzo ha aperto la pagina Facebook “Caso Carlo”, per dare voce a chi ha subito conseguenze a causa delle strade insicure.
“Non è un nome inventato – spiega la mamma –. Carlo è mio figlio, ma rappresenta un ragazzo qualunque, in una strada qualunque. Le buche e le radici non sono un problema solo di Torre o di Padova, ma di tutta Italia”.
La pagina sta raccogliendo decine di segnalazioni da cittadini che denunciano incidenti, cadute e perfino morti collegate al dissesto stradale.
Manutenzione promessa e mai realizzata
Secondo i cittadini, via Don Minzoni era già stata oggetto di sopralluoghi comunali e di un progetto di riqualificazione. Tuttavia, nessuna transennatura o segnalazione provvisoria è stata predisposta per limitare i rischi.
“Non basta promettere – denuncia mamma Lucia –. Quando c’è un pericolo, bisogna agire subito. È vergognoso che strade così restino aperte senza alcun intervento”.
La voce dei cittadini: “Non siamo ascoltati”
“Come mamma e come cittadina credo di aver fatto del mio meglio – spiega –. Ma il problema è che non siamo ascoltati. Anche quando veniamo ricevuti, le promesse non si trasformano mai in fatti concreti”.
La madre del 17enne ferito non si limita a raccontare il dolore personale: da anni denuncia le condizioni delle strade di Padova, inoltrando segnalazioni all’URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico) e al PIN (Pronto Intervento Manutenzioni).
La donna ha annunciato di voler chiedere l’autorizzazione al Comune per organizzare un banchetto di raccolta firme, dando voce a tutte le famiglie che hanno subito danni, incidenti o tragedie legate al dissesto stradale. “Troppi si rassegnano per mancanza di tempo o di salute – aggiunge –. Io non voglio rassegnarmi. Serve una bella scrollata al sindaco Giordani, al vicesindaco Micalizzi e a chi ci governa. Così non si può andare avanti”.
Il tema della responsabilità
Il caso non si ferma a una battaglia civile. La famiglia sta valutando un’azione penale per lesioni colpose contro il Comune di Padova, sottolineando che la mancata manutenzione e la mancata messa in sicurezza configurano una responsabilità diretta dell’amministrazione.
Il riferimento è anche all’articolo 208 del Codice della Strada, che destina i proventi delle multe alla manutenzione di strade e marciapiedi. “Eppure – denunciano i cittadini – a Padova le buche sono ovunque, persino in centro storico”.
Il caso di Carlo non è isolato: altre famiglie hanno segnalato incidenti simili nello stesso tratto. Padova, città universitaria e di cultura, non può permettersi di essere ricordata anche per la pericolosità delle sue strade.
La vicenda impone una riflessione: senza un piano serio di manutenzione stradale, la credibilità politica delle istituzioni locali rischia di sgretolarsi insieme all’asfalto e di causare gravissimi danni alla salute e incolumità di tutti noi.
“Io ho 90 giorni per fare denunce penali, – conclude mamma Lucia – mio figlio, poveretto, ha 90 giorni di prognosi.”


























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