Buoni pasto: verso la soglia esentasse a 10 euro
Tra i temi più discussi in vista della Legge di Bilancio 2026 c’è la possibilità di aumentare la soglia di esenzione fiscale dei buoni pasto dagli attuali 8 euro fino a 10 euro.
Attualmente, il regime prevede:
- esenzione fino a 4 euro per i buoni cartacei,
- esenzione fino a 8 euro per i buoni elettronici.
Superate queste soglie, le somme vengono considerate reddito da lavoro dipendente e sottoposte a tassazione.
Secondo stime di Anseb (Associazione Nazionale Società Emissione Buoni Pasto), il passaggio a 10 euro permetterebbe ai lavoratori di beneficiare di un guadagno annuo stimato tra 450 e 500 euro netti.
IRPEF: ipotesi riduzione del secondo scaglione
Parallelamente al tema buoni pasto, il Governo valuta la fase due della Riforma IRPEF. Le ipotesi sul tavolo comprendono:
- riduzione dell’aliquota del secondo scaglione dal 35% al 33%,
- possibile allargamento della fascia di reddito interessata da 50mila a 60mila euro.
Questa misura andrebbe a beneficio del ceto medio, nel quadro di un percorso di riforma che mira a semplificare il sistema fiscale, avvicinandolo a un modello con aliquota unica e detrazioni progressive.
Altre misure in discussione: tredicesima e straordinari
Fra le ipotesi discusse per la Manovra 2026 c’è anche la possibilità di estendere la detassazione sul reddito da lavoro dipendente, con particolare attenzione a:
- tredicesima mensilità,
- straordinari.
Questi interventi si inseriscono in un pacchetto di misure destinato a sostenere il potere d’acquisto dei salari in una fase di forte dibattito politico e sindacale.
Le prossime settimane saranno decisive per capire quali misure troveranno spazio nella Legge di Bilancio 2026. L’aumento della soglia esentasse dei buoni pasto rappresenterebbe un passo concreto per incrementare il reddito disponibile dei lavoratori e, al tempo stesso, per rendere più attrattivo uno strumento diffuso nelle imprese





















