La vicenda della pensilina di via Sarpi a Padova si avvia finalmente alla conclusione. Dopo oltre un anno e mezzo di polemiche, proteste e discussioni istituzionali, i viaggiatori avranno presto un riparo dal sole e dalla pioggia. Una soluzione attesa da tempo, che tuttavia mette in evidenza alcune contraddizioni dell’amministrazione comunale.
Il Consigliere Comunale Luigi Tarzia sottolinea come il caso rappresenti un paradosso amministrativo “Sono serviti 18 mesi di pressioni politiche e civiche. Si è arrivati a un sit-in di protesta, a decine di articoli e servizi tv, a una commissione consiliare dedicata e perfino a una mozione approvata all’unanimità dal consiglio comunale. Tutto questo per una spesa di 12mila euro, pari allo 0,0024% del bilancio comunale.”
“Il nuovo riparo sarà sicuramente utile ai passeggeri in attesa, ma resta aperta la questione dei servizi igienici, ancora assenti in un capolinea provvisorio che registra ogni giorno un intenso flusso di utenti.
Un ulteriore elemento critico – puntualizza Tarzia – riguarda la scelta di affidare la fornitura della pensilina a una società privata, senza il coinvolgimento diretto di APS Holding, la società comunale che avrebbe potuto occuparsi della gestione in autonomia.”
Per il Consigliere Comunale, la vicenda è emblematica: “A Padova riusciamo a complicare persino le questioni più semplici di ordinaria amministrazione. Comunque, meglio tardi che mai: i viaggiatori avranno finalmente un riparo adeguato”.
Il caso della pensilina di via Sarpi mette in luce un tema più ampio: la necessità di “una gestione amministrativa più snella e pragmatica, capace di rispondere con rapidità alle esigenze quotidiane dei cittadini – conclude Tarzia – senza trasformare piccole opere di urbanistica in lunghi iter burocratici.”























