di Gori Claudio
A Padova, città universitaria e culla di cultura, è comparso ieri sui social un commento che ha il sapore della vergogna: un post pubblico con frasi apertamente antisemite rivolte contro la comunità ebraica. Non un’uscita maldestra, non un equivoco: parole nette, offensive, di una insegnante in pensione e ribadite persino quando altri utenti hanno chiesto con forza la loro rimozione.
In una democrazia, la libertà di espressione è un valore fondamentale. Ma non può trasformarsi nel diritto di insultare intere comunità con stereotipi e pregiudizi. L’antisemitismo, così come ogni forma di razzismo, non è un’opinione: è un veleno che divide, che umilia, che cerca di negare dignità a persone e identità.
Padova è stata ed è una città simbolo di accoglienza e cultura. Vederla associata a episodi di odio online, qualsiasi tipo di odio, rappresenta una ferita profonda per la sua immagine e per i valori che dovrebbe incarnare. Serve una presa di posizione forte e corale, non solo da parte delle istituzioni ma anche della società civile: tacere significherebbe accettare, e accettare significherebbe legittimare.
Dove sono le voci forti delle istituzioni locali?
Perché in Italia la lotta al linguaggio d’odio resta confinata a slogan e non diventa azione concreta?
Possiamo permettere che i social diventino terreno libero per il veleno dell’odio?
Non è arrivato il momento di leggi più chiare ed efficaci contro il razzismo e l’antisemitismo?
Quanto siamo pronti, come comunità e come Paese, a difendere davvero i valori della Costituzione?
Questo dobbiamo chiedere con forza alla politica locale e nazionale.
L’indignazione è giusta ma da sola non basta. Serve educazione, prevenzione, formazione. Serve che la politica e le istituzioni rafforzino il contrasto al linguaggio d’odio, dentro e fuori dai social. E serve che ognuno di noi, nel suo piccolo, smetta di essere spettatore e diventi argine.
Perché Padova – e l’Italia intera – non possono permettersi di scivolare in un terreno pericoloso dove il razzismo diventa normale chiacchiera da tastiera.






















