di Gori Claudio (direttore@irog.it)
L’UGL rinnova il proprio impegno nella lotta alla criminalità organizzata, sottolineando con forza che il Veneto non è un’isola felice.
“Dietro il volto produttivo e dinamico della regione, – dichiara Germana La Mantia, Segretaria Regionale UGL Terziario Veneto e intervenuta anche in rappresentanza di UGL Veneto a Treviso– si nasconde un’inquietante realtà: la penetrazione silenziosa e profonda delle mafie nei settori chiave dell’economia veneta – edilizia, turismo, appalti pubblici, ristorazione e logistica.
Il fenomeno non è nuovo. Sin dagli anni ’70, con l’arrivo dei confinati mafiosi, il territorio ha iniziato a subire infiltrazioni criminali mascherate da attività imprenditoriali legali. Oggi, come ieri, la mafia non è solo violenza: è mimetismo finanziario, relazioni opache, colletti bianchi complici e imprenditori senza scrupoli.
“La legalità non è un’opzione – prosegue La Mantia, sindacalista di Padova – ma un dovere collettivo. Bisogna abbandonare frasi come ‘qui la mafia non esiste’. Per contrastarla servono trasparenza, educazione civica, informazione libera e partecipazione attiva della cittadinanza.”
Tra le proposte dell’UGL è emersa la necessità di rafforzare i controlli su appalti e fondi pubblici, di utilizzare l’Intelligenza Artificiale per individuare reati-spia e semplificare le indagini. Inoltre è necessario incentivare la cultura della denuncia e la formazione civica, a partire dalle scuole e poi promuovere la trasparenza dei dati su opere pubbliche e investimenti.
“Non basta indignarsi, serve agire. E serve farlo insieme, perché, – conclude Germana La Mantia – come ricordava Giovanni Falcone: ‘la mafia è un fenomeno umano, e come tutti i fenomeni umani ha un inizio, una sua evoluzione e avrà anche una fine’. Sta a noi affrettarne la fine, anche nel Nord Est.”






















