Bassa Padovana in difficoltà: migliaia senza medico di famiglia
Centinaia di cittadini tra Este, Sant’Elena e Villa Estense si trovano improvvisamente senza medico di base. Dal 1° novembre, a seguito del pensionamento della dottoressa Giulia Piva, circa 1.800 assistiti di Este e altrettanti dei comuni vicini devono rivolgersi alla guardia medica per le cure di base.
L’Ulss 6 Euganea ha informato gli utenti via e-mail, indirizzandoli verso la continuità assistenziale diurna, che tuttavia dispone di orari limitati e sedi provvisorie:
- Este: via San Fermo 10, lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 17
- Villa Estense: viale Municipio 8, mercoledì dalle 9 alle 13
- Sant’Elena: via Roma 20/3, mercoledì dalle 14 alle 18
Una misura che rischia di trasformare un servizio d’urgenza in assistenza ordinaria, con evidenti disagi per la popolazione.
Eleonora Guizzaro (PD): “Carenza strutturale e pianificazione insufficiente”
Sulla vicenda è intervenuta Eleonora Guizzaro, candidata del Partito Democratico alle elezioni regionali, che denuncia una crisi sistemica:
“Quanto accaduto non è imprevisto, ma il risultato di una carenza strutturale e di una pianificazione sanitaria insufficiente. Il rapporto di fiducia con il medico di famiglia è un fondamento insostituibile del sistema sanitario.”
La Guizzaro sottolinea come il problema riguardi tutta la medicina territoriale veneta, già in sofferenza in comuni come San Pietro Viminario e Solesino.
Mancano giovani medici disposti a lavorare sul territorio
La crisi del sistema deriva anche dal mancato ricambio generazionale. Sempre meno giovani medici scelgono la medicina generale, considerata poco attrattiva e scarsamente valorizzata.
“Bisogna investire nei giovani e rendere questo ruolo attrattivo – afferma Guizzaro –. Ulss 6 e Regione devono fornire risposte strutturali, non soluzioni temporanee che rischiano di penalizzare i pazienti.”
Diritto alla salute e medicina territoriale in crisi
La situazione riaccende il dibattito sul diritto costituzionale alla salute, sancito dall’articolo 32 della Costituzione.
Il medico di base rappresenta il primo presidio di ascolto, prevenzione e cura, e la sua assenza mette in discussione l’effettiva garanzia di accesso al Servizio Sanitario Nazionale.
Il caso della Bassa Padovana diventa così un simbolo di una crisi più ampia, che tocca molte aree rurali italiane e mette a rischio il principio di sanità pubblica universale.






















