Il dibattito sulla sicurezza
Il tema dell’adozione del taser per la Polizia Locale torna al centro del dibattito politico cittadino. A intervenire è Enrico Turrin, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, che accusa l’amministrazione padovana di “ostruzionismo” sul tema.
“Non è una questione di destra o sinistra”
Secondo Turrin, Padova sarebbe ormai “l’unica città in cui l’amministrazione si oppone palesemente” all’introduzione della pistola a impulsi elettrici.
“Non è nemmeno una questione di schieramento politico – sottolinea –. Comuni governati anche dalla sinistra, come Milano e Verona, hanno già avviato la sperimentazione o l’adozione del taser”.
La mozione ferma dal 2018
Il consigliere ricorda come una mozione sul tema, presentata nel 2018, non sia mai stata discussa né messa al voto dal Consiglio comunale:
“Una censura totale e aprioristica, contraria perfino alle evidenze scientifiche illustrate in commissione da un funzionario del Ministero dell’Interno”.
Turrin evidenzia che la legge nazionale prevede un periodo sperimentale di sei mesi con la dotazione a due soli agenti, prima dell’adozione definitiva. “Nemmeno questa possibilità minima è stata accolta dall’amministrazione”, aggiunge.
“Il Consiglio si assuma le proprie responsabilità”
Il consigliere di Fratelli d’Italia conclude chiedendo che l’assemblea cittadina affronti la questione: “È giunta l’ora che il Consiglio comunale si esprima definitivamente, così che ogni gruppo politico o consigliere si assuma la propria responsabilità davanti ai cittadini e alle richieste del Corpo di Polizia. La politica dello struzzo della sinistra padovana ha già dimostrato tutta la sua pericolosità in materia di sicurezza urbana”.























