La richiesta in Consiglio comunale
Torna al centro del dibattito politico a Padova il tema della dotazione di taser per la Polizia Locale.
Il capogruppo del Gruppo Misto, Luigi Tarzia, vicepresidente della IX Commissione consiliare Politiche di Controllo e Garanzia, ha rinnovato la sua posizione favorevole, chiedendo un’accelerazione da parte dell’amministrazione.
“Altri Comuni hanno già scelto, Padova resta indietro”
Secondo Tarzia, il taser rappresenta “uno strumento utile per ridurre i rischi per l’incolumità del personale impegnato nelle attività di prevenzione e controllo del territorio”.
Il consigliere cita l’esempio di San Donà di Piave, dove con un organico di 29 agenti sono stati acquistati tre taser. “Non si comprende perché a Padova, con circa 250 agenti, non si sia ancora fatto nulla”, osserva.
Sicurezza urbana e costi contenuti
Per Tarzia, la sperimentazione di questo dispositivo – già definito dalla Polizia di Stato a “bassissima lesività” – potrebbe essere circoscritta a specifici servizi di contrasto, come lo spaccio di droga, o ai servizi interforze disposti dal Questore.
Il consigliere sottolinea inoltre come la spesa prevista per formazione e acquisto sia “minima”, circa 25mila euro, già considerata a bilancio dal Comando.
Le critiche all’amministrazione
Tarzia accusa la giunta di “inerzia amministrativa” e chiede chiarezza sui tempi: “L’impegno a portare in aula la modifica al regolamento di polizia urbana non si è tradotto in alcuna proposta concreta. Si trovi il tempo per elaborare una modifica semplice al regolamento, così come è stato fatto per altri provvedimenti”.
Il consigliere conclude: “Il Consiglio comunale, il Corpo di Polizia Locale e soprattutto i cittadini attendono una risposta chiara. È il momento che il sindaco si assuma la responsabilità politica delle sue scelte”.























