di Gori Claudio (direttore@irog.it)
Il tram fermo da mesi: la pazienza dei padovani è finita
Il Sir1 di Padova, dopo oltre due mesi di stop per manutenzione, non ripartirà nei tempi annunciati. Ancora una volta i cittadini si ritrovano senza il servizio promesso dall’assessore Andrea Ragona, costretti a convivere con autobus sostitutivi di vecchia generazione, disagi quotidiani e una comunicazione istituzionale poco chiara.
Promesse disattese e scadenze rinviate
Inizialmente lo stop sarebbe dovuto durare dalla fine di giugno alla fine di agosto. Poi il rinvio a settembre, con la promessa che il tram sarebbe tornato operativo in tempo per la ripresa delle scuole ovvero entro il 10 settembre e questa sera è il 13 settembre. Adesso arriva un nuovo slittamento, con la prospettiva che il servizio torni attivo non prima di 20 giorni da oggi.
Commissioni e prescrizioni: l’ennesimo ostacolo burocratico
La commissione ministeriale che avrebbe dovuto autorizzare la ripartenza ha imposto ulteriori prescrizioni: la realizzazione di un nuovo cordolo in piazzale Stazione e la predisposizione di una nuova cartellonistica lungo la linea. Opere definite “rapide”, ma che comunque bloccheranno i binari per giorni.
Chi paga i disagi dei pendolari?
La vera domanda resta inevasa: chi tutela i diritti dei passeggeri? Ogni giorno migliaia di persone – studenti, lavoratori, famiglie – dipendono dai mezzi pubblici per muoversi in città. Invece si ritrovano a fare i conti con mezzi sostitutivi, ritardi e un servizio che non garantisce né puntualità né qualità. Il tutto senza alcuna forma di compensazione per gli abbonati, che continuano a pagare un servizio sospeso.
Eppure proprio questa mattina, in un giornale locale, si leggeva che “L’appuntamento, però, è slittato ancora di qualche giorno.”, non solo ma “La commissione ministeriale ieri pomeriggio, ha subordinato la ripartenza del mezzo a 2 prescrizioni, ovvero la realizzazione di un nuovo cordolo in piazzale Stazione e la predisposizione di nuova cartellonistica lungo la via guidata. Si tratta di opere di rapida realizzazione” e poi “…tutto dovrebbe essere pronto entro la settimana prossima, quasi 20 giorni dopo, rispetto a quanto annunciato a fine giugno.”
L’assessore Andrea Ragona e l’Amministrazione padovana forse dovrebbe essere maggiormente trasparente e non fare proclami se non dopo avere la certezza che questo mezzo definito obsoleto da molti ebbene se non dopo che ci sia una documentazione certa ministeriale. E se il tram SIR1 non dovesse ripartire prima di fine settembre? Avrebbero il coraggio di dichiararlo da subito Ragona e l’Amministrazione di Padova? Facendo un paio di conti con il pallottoliere e con il calendario è molto probabile che… ma lasciamo la parola finale a chi di competenza e non ai cordoli e alla colorata cartellonistica. Rinnoviamo il nostro invito all’assessore Ragona per inviare anche a noi una dichiarazione ufficiale o di replicare in merito, sebbene gli inviti a lui rivolti (e non solo a lui) cadono quasi regolarmente nel vuoto.
Padova ha bisogno di trasporti efficienti, non di rinvii
Il tram rappresenta, se realmente tecnologicamente avanzato, un’infrastruttura strategica per una città che punta sulla mobilità sostenibile e non su una discussa mono rotaia attraversata da un revamping con anche porte Usb. Ogni ritardo mina la credibilità del sistema e logora la fiducia dei cittadini. Non servono più annunci o scuse burocratiche: serve un cambio di passo immediato, con tempi certi e comunicazioni trasparenti.






















