Padova e la sua provincia si sono risvegliate ancora una volta sott’acqua: strade allagate, cantine e garage invasi, famiglie costrette a spalare fango. Non è un evento eccezionale, ma l’ennesima dimostrazione di una fragilità idraulica ignorata da chi governa.
“È inaccettabile – attacca Fabio Bui, Popolari per il Veneto – che ogni temporale si trasformi in emergenza. La Giunta continua con promesse e conferenze stampa rassicuranti, ma i cittadini restano ostaggio di errori e ritardi. Padova viene resa ogni giorno più impermeabile: cemento, asfalto, parcheggi ovunque. L’acqua non ha più sfogo, e i disastri si ripetono.”
Chiediamo un cambio di rotta immediato: manutenzione straordinaria dei sottoservizi e una revisione delle politiche urbanistiche. “Non servono slogan, servono scelte coraggiose e coordinate. È il tempo della responsabilità.”
Bui richiama anche il caso, che egli ritiene scandaloso, del Muson dei Sassi dove la vasca di laminazione è bloccata da anni da un vincolo archeologico su una casa colonica romana sepolta. “Chi spiega agli alluvionati che i loro danni potevano essere evitati? È vergognoso che, dopo gli appelli del sottoscritto e molta condivisione bipartisan, chi oggi siede nei tavoli istituzionali non si sia preso la responsabilità di eliminare quel vincolo inutile e dannoso. E’ scandaloso che si anteponga la burocrazia alla sicurezza delle persone.”
“Se non si cambia rotta – conclude Bui – Padova resterà ostaggio di ogni temporale. I padovani meritano soluzioni, non passerelle politiche.”






















