La bellezza senza tempo del cinema torna a brillare con la selezione di Venezia Classici 2025, sezione ufficiale dell’82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che presenta 18 restauri in anteprima mondiale. Capolavori di ieri rivivono sul grande schermo grazie al lavoro congiunto di cineteche, istituzioni culturali e case di produzione di tutto il mondo.
«L’obiettivo di Venezia Classici – spiega il direttore artistico Alberto Barbera – è duplice: da un lato valorizzare i grandi maestri e le opere fondative della settima arte, dall’altro restituire dignità a film e autori ingiustamente dimenticati. La varietà di generi, stili e provenienze racconta tutta la ricchezza della storia del cinema».
Quattro i titoli italiani in programma, che coprono l’intero spettro della produzione nazionale:
- Roma ore 11 di Giuseppe De Santis, capolavoro del neorealismo;
- Lo spettro di Riccardo Freda, raro esempio di horror italiano;
- Il magnifico cornuto di Antonio Pietrangeli, con uno straordinario Ugo Tognazzi;
- Ti ho sposato per allegria di Luciano Salce, tratto dal testo di Natalia Ginzburg con Monica Vitti, arricchito da due sequenze censurate e ora reintegrate da Cinecittà.
Tra le opere restaurate d’Oltreoceano:
- Quel treno per Yuma di Delmer Daves e Il marchio del rinnegato di Hugo Fregonese, due facce del western classico;
- La comicità travolgente di Jerry Lewis in Il delinquente delicato;
- Amaro destino di Joseph L. Mankiewicz con Edward G. Robinson;
- Il controverso e intramontabile Lolita di Stanley Kubrick, tratto dal romanzo di Nabokov.
Il cinema europeo è ben rappresentato con:
- Aniki-Bóbó, esordio di Manoel de Oliveira;
- Destino cieco di Krzysztof Kieślowski, anticamera del Decalogo;
- Matador di un giovane Pedro Almodóvar;
- Il porto delle nebbie di Marcel Carné, premiato alla Mostra del 1938 con Jean Gabin e Michèle Morgan.
Grande attenzione anche al cinema non occidentale:
- Bashu, il piccolo straniero (Bahram Beyzai, Iran);
- Due ettari di terra (Bimal Roy, India), ispirato al neorealismo italiano;
- La chiave (Kon Ichikawa) e Kwaidan (Masaki Kobayashi), gioielli del Giappone;
- Vive l’amour del maestro taiwanese Tsai Ming-liang, Leone d’Oro nel 1994.
Sarà il regista Tommaso Santambrogio (Taxibol, Gli oceani sono i veri continenti) a presiedere la giuria composta da 24 studenti di cinema provenienti da università italiane e dal DAMS. Oltre al premio per il miglior film restaurato, sarà assegnato anche un riconoscimento per il miglior documentario sul cinema, altra componente chiave della sezione.
Attiva dal 2012, Venezia Classici è curata da Alberto Barbera con la collaborazione di Federico Gironi, e ogni anno offre un’occasione unica per rivivere – o scoprire per la prima volta – le grandi opere del passato, riportate allo splendore originario grazie al lavoro paziente e competente di restauratori e archivisti.
IL PROGRAMMA
MATADOR
di PEDRO ALMODÓVAR (Spagna, 1986, 102’, colore)
restauro: Video Mercury Films
BASHÚ, GHARIBEH KOUCHAK (BASHU, IL PICCOLO STRANIERO)
di BAHRAM BEYZAI (Iran, 1986, 120’, colore)
restauro: Roashana Studios con il supporto dell’Institute for the Intellectual Development of Children and Young Adults (KANOON) – presentato da mk2 Films
LE QUAI DES BRUMES (IL PORTO DELLE NEBBIE)
di MARCEL CARNÉ (Francia, 1938, 92’, B/N)
restauro: Studiocanal e la Cinémathèque française con il supporto di Centre national du Cinéma et de l’image animée e di CHANEL
3:10 TO YUMA (QUEL TRENO PER YUMA)
di DELMER DAVES (USA, 1957, 92’, B/N)
restauro: Sony Pictures Entertainment
ANIKI-BÓBÓ
di MANOEL DE OLIVEIRA (Portogallo, 1942, 72’, B/N)
restauro: Cinemateca Portuguesa – Museu do Cinema
ROMA ORE 11
di GIUSEPPE DE SANTIS (Italia, 1952, 105’, B/N)
restauro: Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale
LO SPETTRO
di RICCARDO FREDA (Italia, 1963, 95’, colore)
restauro: Severin Films
MARK OF THE RENEGADE (IL MARCHIO DEL RINNEGATO)
di HUGO FREGONESE (USA, 1951, 81’, colore)
restauro: Universal Pictures
KAGI (LA CHIAVE)
di KON ICHIKAWA (Giappone, 1959, 107’, colore)
restauro: Kadokawa Corporation
PRZYPADEK (DESTINO CIECO)
di KRZYSZTOF KIEŚLOWSKI (Polonia, 1981, 123’, colore)
restauro: DI Factory
KAIDAN (KWAIDAN – STORIE DI FANTASMI)
di MASAKI KOBAYASHI (Giappone, 1965, 183’, colore)
restauro: Toho
LOLITA
di STANLEY KUBRICK (USA, 1962, 153’, B/N)
restauro: The Criterion Collection, Warner Bros.
HOUSE OF STRANGERS (AMARO DESTINO)
di JOSEPH L. MANKIEWICZ (USA, 1949, 101’, B/N)
restauro: Walt Disney Studios, The Film Foundation
THE DELICATE DELINQUENT (IL DELINQUENTE DELICATO)
di DON MCGUIRE (USA, 1957, 101’, B/N)
restauro: Paramount
IL MAGNIFICO CORNUTO
di ANTONIO PIETRANGELI (Italia, Francia, 1964, 124’, B/N)
restauro: Fondazione Cineteca di Bologna in collaborazione con Compass Film
DO BIGHA ZAMIN (DUE ETTARI DI TERRA)
di BIMAL ROY (India, 1953, 120’, B/N)
restauro: Film Heritage Foundation – India, The Criterion Collection
TI HO SPOSATO PER ALLEGRIA
di LUCIANO SALCE (Italia, 1967, 102’, colore)
restauro: Cinecittà S.p.A.
AIQING WANSUI (VIVE L’AMOUR)
di TSAI MING-LIANG (Taipei, 1994, 119’, colore)
restauro: Taiwan Film and Audiovisual Institute
A completamento della sezione Venezia Classici, verrà annunciata una selezione di documentari sul cinema e i suoi autori, il cui programma verrà comunicato nel corso della presentazione della 82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica del 22 luglio.






















