Padova torna a guardare con decisione alla sua identità d’acqua. I canali e i fiumi che attraversano la città non sono solo elementi del paesaggio, ma un patrimonio vivo di natura, storia, cultura e relazioni, che merita oggi una nuova centralità nella visione urbana.
La rete idraulica padovana è un bene collettivo vissuto quotidianamente da aziende, associazioni e appassionati, che negli anni hanno saputo trasformare le vie d’acqua in spazi di mobilità dolce, sport, educazione e turismo. Per riconoscere, regolamentare e valorizzare questa realtà è stato adottato dal Consiglio Comunale il Piano della Navigazione Interna: uno strumento che riordina le funzioni d’uso dell’acqua urbana, le connette al tessuto cittadino e avvia una nuova stagione di gestione attiva dei canali.
Cosa prevede il piano
Il piano individua nei canali interni una serie di spazi acquei, distinti in tre categorie principali:
• Spazi acquei turistico-commerciali, destinati ad aziende del settore della navigazione. A Padova il turismo fluviale è una realtà consolidata, con diverse imprese attive e un bacino di utenza che supera le 40.000 persone annue. In questi spazi i soggetti potranno anche proporre l’installazione di chioschi, punti informativi o piattaforme galleggianti da adibire a bar o bistrot, contribuendo a rendere i canali parte viva del paesaggio urbano.
• Spazi acquei per associazioni e amatori, riservati ad associazioni remiere, sportive, culturali e a gruppi di appassionati, che rappresentano un tessuto attivissimo sul territorio. Dalle attività storiche e culturali alle competizioni sportive e agli eventi internazionali come la Padova Water Marathon, il ruolo delle associazioni è centrale nella promozione dell’acqua come spazio di comunità.
• Spazi acquei pubblici, pensati per garantire l’imbarco e lo sbarco in punti strategici della città, in prossimità dei principali poli turistici e culturali, e per le attività istituzionali di soccorso e sicurezza (Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Forze dell’Ordine).
Il piano aumenta il numero di questi spazi e li ridistribuisce in modo strategico, sia dal punto di vista geografico sia rispetto ai flussi turistici e alle esigenze operative della città. Tutti i soggetti coinvolti – pubblici e privati – potranno richiedere la concessione degli spazi acquei, innescando una sinergia virtuosa che rafforzerà la fruibilità, la sicurezza, la manutenzione e la vitalità del sistema fluviale padovano.
L’iter amministrativo
Il Consiglio Comunale ha già adottato il piano, che ora sarà oggetto di osservazioni pubbliche. In parallelo, il documento sarà trasmesso alla Regione Veneto, al Genio Civile e agli uffici tecnici competenti, che esprimeranno i propri pareri e eventuali osservazioni. Una volta conclusa questa fase, l’approvazione finale è prevista per i primi mesi del prossimo anno.
L’appello alla Regione: riconoscere i canali interni nel demanio fluviale
Micalizzi, insieme alle associazioni e operatori economici rivolgono un appello congiunto alla Regione Veneto: è tempo di riconoscere formalmente i canali interni di Padova come navigabili e parte del demanio fluviale regionale. Ad oggi, a causa di un’interpretazione superficiale di una legge del periodo regio, questi tratti sono considerati “non navigabili” dagli uffici regionali, con gravi conseguenze per gli operatori e per la qualità dei canali stessi, come ad esempio l’ impossibilità di includere i canali nei piani di manutenzione.
Negli ultimi mesi, Micalizzi e l’Amministrazione comunale hanno avviato interlocuzioni costruttive con la Regione, per superare questo vuoto normativo. Il Piano della Navigazione Interna diventa ora uno stimolo forte e concreto perché questa situazione venga finalmente risolta. Non farlo significherebbe continuare a ignorare un tratto fondamentale dell’identità e della storia di Padova.
Andrea Micalizzi, Vicesindaco di Padova e Assessore alle Acque:
“L’approvazione del Piano della Navigazione Interna è un passaggio strategico per Padova, una città che ha nell’acqua uno degli elementi più profondi della sua identità. Abbiamo voluto costruire uno strumento concreto che riconosca finalmente i canali interni come parte integrante della città, e che ne regoli l’uso valorizzandone le diverse funzioni: turistiche, associative, sportive e istituzionali.”
“Abbiamo suddiviso gli spazi acquei in modo chiaro, così che ogni soggetto – dalle imprese turistiche alle associazioni remiere, fino alle forze di protezione civile – possa avere un riferimento certo, ottenere concessioni e contribuire a rendere i canali luoghi vivi, sicuri e curati. È un modello innovativo di gestione condivisa, che potenzierà la fruibilità e la manutenzione, e restituirà centralità a una risorsa che per troppo tempo è rimasta ai margini.”
“Voglio ringraziare tutte le realtà – aziende, associazioni, sportivi, cittadini – che hanno creduto con noi nella rinascita dell’acqua come infrastruttura pubblica. In questi anni abbiamo costruito insieme un percorso fatto di ascolto, esperienza e visione.”
“Rivolgo infine un appello alla Regione Veneto: serve un atto chiaro che riconosca come navigabili anche i tratti urbani della rete idraulica padovana. La mancata classificazione di questi canali pesa sulle imprese, sulle attività sociali e sull’intera città. Con questo piano noi dimostriamo che è possibile governare l’acqua in modo serio, responsabile e lungimirante. Ora ci aspettiamo che la Regione faccia la sua parte.”
Antonio Piccolo, presidente del Consorzio dei Battellieri:
“Il Piano della Navigazione Interna è uno strumento strategico che definisce i percorsi navigabili e gli approdi della rete fluviale padovana, ma assume anche un valore politico: sollecita la Regione Veneto ad aggiornare il Piano Regionale della Portualità Turistica, ancora privo del riconoscimento formale dei canali cittadini.
Grazie al piano sarà possibile aggiornare il Regolamento di Navigazione, fermo al 1996, e avviare finalmente l’assegnazione delle autorizzazioni per il trasporto pubblico fluviale, ferme da quasi 30 anni.
Padova è al centro di una rete idraulica ampia: dal Piovego si arriva fino a Venezia, dal Bacchiglione si naviga verso Selvazzano, e con il Canale Battaglia si raggiungono Monselice ed Este.
Ogni anno nei canali della città si muovono oltre 30.000 persone, tra turismo e attività remiere. La domanda è in crescita e, accanto alle motonavi come il Burchiello, sempre più persone scelgono esperienze lente e romantiche in barca a remi, segno del grande potenziale di questo patrimonio”
Filippo Vettore, consigliere della Canottieri Padova 1909 e organizzatore della Padova Marathon:
“Questo piano rispecchia in pieno la filosofia della Padova Water Marathon, che fin dall’inizio ha voluto far conoscere e vivere tutti i canali della città. Ogni anno attiriamo sempre più atleti da tutta Italia e dall’estero, e le acque di Padova sorprendono tutti per la loro bellezza.”
“Il piano va nella direzione che speravamo: valorizza la rete fluviale e ci aiuta a realizzare il nostro sogno di farla conoscere a un numero sempre maggiore di persone.”
Maurizio Marzola, Presidente Comitato Mura
“Come Comitato Mura organizziamo spesso passeggiate in barca lungo i tratti fluviali che costeggiano le mura cittadine. Vederle dall’acqua – il monumento più grande di Padova – è un’esperienza suggestiva e inusuale, che offre una prospettiva unica e affascinante.”
“Si tratta di una straordinaria forma di promozione della città, capace di unire storia, paesaggio e cultura. Per questo ci fa molto piacere che l’Amministrazione abbia voluto estendere il piano anche ai canali interni: è un messaggio forte alla Regione Veneto per riconoscerli ufficialmente e includerli nei futuri piani di manutenzione.”
Marisa Galuppo, Rari Nantes 1905
“Nei nostri giri in barca percorriamo spesso il tratto tra il Ponte dei Cavai e il Ponte delle Torricelle, una parte bellissima della città che merita più attenzione.”
“È un tratto che ha bisogno di nuovi approdi, e siamo felici che finalmente possano essere previsti all’interno di un piano strutturato. Sempre più persone vogliono scoprire questa realtà e vivere l’acqua come parte della città.”
Gianni Macali, amissi del Piovego
“Siamo molto favorevoli a questa iniziativa del Comune: il Piano della Navigazione Interna è uno strumento che aspettavamo da tempo e che va nella direzione giusta.”
“Ci auguriamo anche noi che la Regione Veneto possa finalmente includere i canali interni nel demanio della navigazione. Solo così sarà possibile affrontare seriamente il tema della manutenzione: questi canali vanno dragati, ma ciò si può fare soltanto se sono ufficialmente riconosciuti come navigabili.”
“Padova ha l’occasione di ricostruire un rapporto positivo e vivo con le sue acque, che rappresentano un tratto distintivo della città rispetto ad altri contesti urbani di pianura. Le vie d’acqua sono parte della nostra identità e meritano di essere curate, vissute e rispettate.”
Elena Benettelo, Coop.sociale Piovego:
“Tutti noi, come realtà attive sul territorio, viviamo quotidianamente la rete delle acque di Padova con l’obiettivo di farla conoscere, tutelare e rendere accessibile a tutti.”
“Sosteniamo con convinzione il lavoro dell’Amministrazione comunale: questo piano rappresenta un momento importante per valorizzare il patrimonio naturale, storico e sociale della nostra città.”























