È stata installata nella giornata di oggi la segnaletica della nuova Zona 30 in via Belzoni, dando di fatto il via ufficiale al provvedimento già varato con ordinanza comunale nelle scorse settimane.
L’assessore alla mobilità Andrea Ragona commenta:
“Come avevamo detto dopo l’approvazione ufficiale del PUMS, avvenuta a marzo scorso, abbiamo la possibilità di ampliare le Zone 30 che erano state sostanzialmente “rallentate” dal decreto Salvini.
In questo caso si tratta di una strada dove insiste una scuola e dove transitano ogni giorno moltissimi studenti e studentesse universitari, che è stata ed è spesso purtroppo protagonista di diversi incidenti, tutti ricordiamo la tragedia dello scorso anno costata la vita a Sofia Gambato.
Non più tardi di questa mattina si è verificato un incidente, per fortuna non grave.
Una via quindi dove la velocità delle auto va moderata con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione e l’istituzione della zona 30 è uno di questi.
La Città30, ovvero una città dove nei quartieri e nelle aree con scuole, chiese o luoghi che attirano molte persone ci si muove a 30 all’ora, fa diminuire il numero degli incidenti e la gravità degli stessi senza incidere sui tempi di percorrenza. Il modello applicato dalla città di Bologna lo ha dimostrato. Noi continuiamo nella direzione di aumentare sempre più le zone 30 in città secondo quanto previsto dal nostro Piano di Mobilità Sostenibile, per tutelare la sicurezza delle persone.”
Il consigliere comunale Pietro Bean aggiunge: “La Zona 30 in Via Belzoni al Portello è un intervento in linea con gli indirizzi di questa amministrazione, per una città più sicura e attenta ai bisogni dei quartieri.
Questa via è molto trafficata a piedi e in bici da famiglie, studenti, residenti e lavoratori: all’unisono ci hanno chiesto di limitare la velocità e l’uso delle macchine e questo è l’intervento più adatto.
Ho studiato spesso qui in zona quando ero all’università e posso confermare che in questa strada purtroppo gli automobilisti hanno la tendenza a correre, mettendo a rischio l’incolumità delle persone.
Quello che è accaduto a Sofia Gambato non deve più ripetersi: le macchine in queste zone scolastiche, universitarie e residenziali devono essere limitate e ridurre sensibilmente la velocità. Con questo fine nell’inverno del 2024 il Consiglio Comunale aveva approvato una mozione per sollecitare l’introduzione di nuove e maggiori zone 30.
L’assessore Ragona, che ringrazio sentitamente, si è prodigato per abbattere i tempi di approvazione del provvedimento, dei procedimenti connessi e del PUMS.
Oggi è tutto pronto, via Belzoni è zona 30 e tante altre strade padovane potranno esserlo a seconda delle necessità. Il nostro modello è quello di Bologna: con l’introduzione sistematica nel 2024 delle Zone 30 il capoluogo Emiliano ha vissuto un anno senza incidenti mortali per i pedoni (non succedeva dal 1991) e gli incidenti sono diminuiti del 13%, quelli gravi (da codice rosso) addirittura del 31%. Spero che tanti altri cittadini e cittadine ci segnalino dove è opportuno introdurre altre zone 30: con il loro aiuto e la loro partecipazione renderemo le strade e la città più sicura. È un’operazione che peraltro si coniuga alla perfezione con i lavori del Tram e con l’incentivo al trasporto pubblico che stiamo favorendo, proprio per costruire una città dove ci si muove in modo sicuro, rapido ed ecosostenibile.”























