Una sentenza che fa rumore quella emessa dalla Corte d’Appello di Venezia e che mette nuovamente al centro del dibattito politico il progetto delle piscine comunali di Selvazzano.
Fratelli d’Italia di Selvazzano Dentro (PD), con una nota accorata e carica di toni duri, esprime “piena soddisfazione” per la decisione della magistratura che, per la terza volta, dà ragione in modo definitivo all’operato dell’ex Amministrazione Soranzo.
Il partito, oggi all’opposizione in consiglio comunale, non risparmia critiche alla gestione attuale: “Lo abbiamo sempre detto, anche in campagna elettorale: avevamo agito in modo ineccepibile e i fatti lo dimostrano. Tre anni fa, in un consiglio comunale aperto, era stato detto chiaramente che esistevano le condizioni per ripartire in poco tempo”.
Secondo Fratelli d’Italia, invece, il successivo “duetto Rossi–Piron” avrebbe lasciato la pratica in un limbo, “agitato spettri e gettato fango”, senza mai avviare un concreto percorso di rilancio del progetto.
La sentenza, che riconosce la bontà del progetto originario e condanna la controparte al pagamento di un milione di euro per danni subiti – oltre a spese legali e interessi – sbloccherebbe, secondo FdI, una situazione ormai insostenibile di immobilismo.
“I soldi ci sono: oltre ai 4 milioni già nelle casse comunali, ora si aggiunge anche il risarcimento. Il progetto è valido, approvato da banche e CONI. È quello giusto, pensato per la collettività, con tariffe accessibili”.
Il riferimento è critico anche verso modelli alternativi come il project financing, che secondo il partito di Giorgia Meloni avrebbe prodotto “danni e fallimenti” in altri Comuni.
Il tono si fa ultimativo nel finale del comunicato: “Se entro 15 giorni non saranno adottati atti formali e concreti per la ripartenza del cantiere, Fratelli d’Italia chiederà ufficialmente al Prefetto la nomina di un commissario ‘ad acta’”. Il messaggio è chiaro: per FdI non c’è più tempo da perdere.
A detta del partito, si tratta di un’opera fondamentale per la città, attesa da troppo tempo e resa possibile ora da una sentenza definitiva e da una situazione finanziaria favorevole. “Basta chiacchiere e scuse – conclude la nota – La misura è colma”.
Una partita che si gioca sul filo del tempo e della credibilità politica, dunque, quella delle piscine comunali. Una questione che tocca sensibilità trasversali e che ora, dopo anni di ricorsi e stallo, sembra giunta a un punto di non ritorno. Con lo spettro di un commissariamento sullo sfondo.






















