“L’avvicinarsi della scadenza del PNRR per la conclusione dei lavori 2026 sta sommando cantieri su cantieri in tutta la Provincia; oggi percorrere qualsiasi tratta diventa un labirinto. La città di Padova ne è un emblema. Traffico congestionato, cantieri infiniti: la mobilità urbana in un incubo quotidiano.”
A denunciarlo è Fabio Bui, esponente politico padovano dei Popolari per il Veneto, che lancia un durissimo atto d’accusa contro la gestione del traffico e della viabilità cittadina.
“Ogni mattina decine di migliaia di lavoratori e lavoratrici arrivano a Padova da comuni della cintura urbana e da tutta la provincia. Ma oggi sono lasciati soli: imbottigliati tra deviazioni improvvise, semafori scollegati, senza un piano coordinato né alternative concrete.”
La fotografia è drammatica:
- Code chilometriche da Ponte San Nicolò, Vigodarzere, Rubano, Selvazzano e lungo la SR47 Valsugana;
- Cantieri simultanei aperti in punti nevralgici senza logica di sistema;
- Zero integrazione tra mobilità urbana e intermodale (treno, bus, bici).
“Una città che nel periodo estivo rischia di penalizzare proprio chi produce e lavora nel cuore della città che viene quotidianamente penalizzato. Non si può chiedere a un artigiano di arrivare in centro passando per un labirinto di divieti e deviazioni. Visto che il sindaco somma le due responsabilità di primo cittadino di Padova e di Presidente della Provincia apra un tavolo di confronto con i sindaci dei comuni, per coordinare gli interventi nelle principali arterie stradali.
Il ‘fai da te’ è nemico dell’organizzazione e non si addice a chi deve avere delle responsabilità programmatorie, per non penalizzare il tessuto produttivo già fortemente in crisi per altre mancate scelte strategiche a livello regionale e nazionale e dalle contingenze che si internazionali.
Questo è un territorio dove si spende più tempo in coda che al lavoro. Questo non è progresso, è inefficienza. Se Padova vuole essere una capitale economica e universitaria, servono soluzioni.”






















