Scritte razziste e inneggianti al nazismo sono comparse all’interno dei bagni dello stabilimento Zilmet, azienda metalmeccanica con sede a Limena, nel Padovano. A denunciare con forza l’episodio è Vanessa Camani, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale del Veneto, che parla di un “fatto grave, inaccettabile e tutt’altro che isolato”.
“Il ritrovamento di scritte di matrice nazista, fascista e razzista non può passare nel silenzio – ha dichiarato Camani –. Si inquadra in una scia di episodi che devono allarmare tutti: nessun luogo di lavoro può diventare ostaggio di facinorosi che inneggiano a dittature, atrocità e discriminazioni”.
La consigliera dem ha chiesto che si faccia piena luce sull’accaduto, a partire dai vertici aziendali, auspicando anche un intervento delle istituzioni regionali. “Mi auguro che le strutture dirigenziali della Zilmet si attivino per individuare i responsabili e che, per quanto di competenza, anche l’assessorato regionale al Lavoro possa vigilare e intervenire con la dovuta attenzione”. Camani aggiunge che “questi atti risultano sempre più inaccettabili: sono un oltraggio alla dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, e al senso stesso di democrazia”.
Il gesto ha generato sconcerto non solo per la gravità dei contenuti, ma anche per il contesto in cui è avvenuto: un’azienda con centinaia di dipendenti, che negli anni ha rappresentato un punto fermo nel tessuto produttivo padovano.
Non è la prima volta che in Veneto si registrano episodi simili, tra svastiche, frasi xenofobe e simboli del Ventennio apparsi in contesti pubblici o lavorativi. Un fenomeno che, se non affrontato con fermezza, rischia di radicarsi in una pericolosa normalizzazione.
Al momento, non si conoscono i responsabili delle scritte. L’auspicio, condiviso anche da ambienti sindacali e rappresentanze politiche, è che venga aperta un’indagine interna, supportata se necessario dalle autorità competenti.
Vanessa Camani conclude con un appello alla vigilanza civile: “L’antifascismo non è un valore negoziabile. Ogni gesto che tenta di riportarci indietro nella storia va denunciato e isolato. Le aziende devono restare luoghi di rispetto, di lavoro dignitoso e di convivenza civile”.






















