Dopo il successo dell’esperienza dello scorso anno, l’Orchestra di Padova e del Veneto conferma anche quest’anno il Concerto per la Festa della Repubblica aperto a tutta la cittadinanza, iniziativa sostenuta dalla Fondazione Cariparo, in collaborazione con il Comune di Padova. Domenica 2 giugno 2025 alle ore 20.45 presso la Sala Giotto di Padova Congress, OPV terrà un concerto monografico dedicato a Giuseppe Verdi, eseguendo Arie e Sinfonie tratte da alcune tra le più amate opere liriche di uno dei compositori italiani più celebrati nel mondo. Per l’occasione l’Orchestra di Padova e del Veneto sarà diretta da Fabrizio Ventura, già Primo Kapellmeister al Teatro dell’Opera di Norimberga e Direttore Musicale Generale del Teatro di Stato di Meiningen. Insieme a OPV si uniranno il Coro Città di Piazzola sul Brenta diretto dal M° Paolo Piana, e il tenore Stefano Secco, forte di una carriera internazionale che lo ha visto esibirsi a Londra con la London Symphony Orchestra diretta da Sir Antonio Pappano.
Il concerto sarà aperto dai saluti istituzionali del Sindaco di Padova e dei Presidenti di APS Holding, Camera di Commercio di Padova e Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Il programma accoglierà le Sinfonie tratte dalle opere La traviata, I vespri siciliani e Nabucco. Terza opera scritta da Giuseppe Verdi per il teatro musicale, nonché primo dei numerosi trionfi che segnarono la sua lunga carriera, Nabucco narra il conflitto tra Ebrei e Nabucodonosor, re di Babilonia, divenendo negli anni il simbolo senza confini della liberazione dei popoli oppressi. Temi di potere, fede e amore si intrecciano sin da subito nella Sinfonia di quest’opera che ha segnato una svolta nel melodramma italiano, all’interno della quale viene esposto la melodia Va’ Pensiero, che rappresenta la fermezza degli Ebrei di fronte alla persecuzione, seguito dal tema della maledizione di Ismaele. Tra le Arie d’opera figurano invece O Signore dal tetto natìo, tratta dall’opera I Lombardi alla prima crociata, Patria oppressa, dall’opera Macbeth, e Spuntato ecco il dì, dall’opera Don Carlos.
A coronamento del concerto verrà interpretato inoltre l’Inno delle Nazioni, la cantata profana scritta su richiesta di Cavour per l’Esposizione universale del 1862, presentata in anteprima alla Royal Opera House di Londra, che fonde i vari inni nazionali intrecciandoli in un unico brano musicale. All’epoca della composizione, l’Italia era stata unificata per la maggior parte del suo territorio: le regioni ancora non annesse erano il Lazio e il Triveneto. In questo clima di eccitazione, Verdi incontrò il poeta padovano Arrigo Boito, allora ventenne, che scrisse un testo sulla pace e l’amicizia tra i popoli. La composizione non si conclude con un inno all’arte, come era preventivato, ma sulle note di God Save the Queen, della Marsigliese e dell’Inno Nazionale Italiano di Mameli.
La mancata esecuzione della cantata al concerto di apertura fu dovuta, probabilmente, al fatto che Verdi sostituì nella parte orchestrale l’inno per l’imperatore Napoleone III con la Marsigliese, simbolo della Repubblica.





















