Il sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, è stato arrestato poche ore fa con l’accusa gravissima di corruzione. Secondo quanto emerso, il primo cittadino sarebbe stato colto in flagrante mentre intascava una mazzetta da un imprenditore locale, nell’ambito di un’indagine portata avanti dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura della Repubblica.
L’arresto, avvenuto nella serata di ieri 20 maggio, ha scosso profondamente l’intera comunità sorrentina, che si risveglia ora nel pieno di uno scandalo che rischia di travolgere anche l’amministrazione comunale. Il blitz è scattato dopo settimane di intercettazioni e pedinamenti, culminati nel momento esatto in cui, secondo gli inquirenti, il sindaco avrebbe ricevuto una busta contenente denaro in contanti.
Le indagini della magistratura avrebbero messo in luce un presunto sistema di favori e tangenti legato ad appalti pubblici e autorizzazioni edilizie. Gli inquirenti ipotizzano che la tangente servisse a sbloccare una pratica urbanistica particolarmente delicata. La scena dell’arresto è stata descritta come inequivocabile: l’imprenditore, già sotto osservazione, avrebbe consegnato la somma di denaro al sindaco in un incontro “privato”, immediatamente seguito dall’intervento delle forze dell’ordine.
Diverse forze politiche hanno già espresso sconcerto e indignazione, chiedendo chiarezza e l’eventuale scioglimento del Consiglio comunale nel caso in cui le accuse vengano confermate.
La Prefettura di Napoli segue l’evolversi della situazione, mentre nel municipio di Sorrento si valuta la possibilità di un commissariamento temporaneo, in attesa degli sviluppi giudiziari. Intanto, i cittadini chiedono verità e giustizia, e si teme che questo episodio possa minare ulteriormente la fiducia già fragile nella classe dirigente locale.






















