Papa Francesco è morto oggi all’età di 88 anni. L’annuncio del camerlengo Farrell da Casa Santa Marta: il Pontefice: “Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Chiesa”.
La notizia ha immediatamente fatto il giro del mondo, generando profonda commozione tra fedeli, leader religiosi e capi di Stato. Jorge Mario Bergoglio, primo papa gesuita e primo pontefice sudamericano, lascia un’eredità spirituale, pastorale e politica che segnerà a lungo il futuro della Chiesa cattolica e del mondo contemporaneo.
Un pontificato storico
Eletto il 13 marzo 2013, Papa Francesco ha guidato la Chiesa universale per dodici anni, imprimendo un forte slancio di rinnovamento al pontificato. La sua elezione fu subito segnata dalla scelta del nome Francesco, un richiamo esplicito a San Francesco d’Assisi, simbolo di povertà, pace e amore per il creato. Quella scelta rappresentò l’inizio di un cambiamento profondo nella forma e nella sostanza del papato.
Il suo stile pastorale diretto, le parole semplici, i gesti sobri ma potentemente simbolici — dalla rinuncia ai fasti pontifici alla celebre visita a Lampedusa per denunciare l’indifferenza verso i migranti — hanno fatto di lui una figura di riferimento per milioni di persone, anche oltre i confini del cattolicesimo.
L’impegno per la pace, la giustizia sociale e l’ambiente
Papa Francesco ha portato il Vangelo nel cuore delle sfide del mondo contemporaneo: il dialogo interreligioso, la lotta alla povertà, la difesa del pianeta. Con l’enciclica Laudato si’ (2015), il pontefice ha richiamato l’umanità alla responsabilità ecologica, parlando di “cura della casa comune” e collegando la crisi ambientale a quella sociale.
Ha condannato con fermezza le guerre, le disuguaglianze economiche, il traffico di esseri umani, e non ha mai smesso di chiedere pace per Ucraina, Terra Santa, Siria, Africa e per tutte le aree segnate da conflitti dimenticati. La sua voce è stata una coscienza morale nel tempo delle crisi globali.
Una Chiesa che ascolta
Papa Francesco ha cercato di restituire alla Chiesa la dimensione dell’ascolto e della sinodalità. Con il cammino sinodale, aperto nel 2021, ha promosso una riflessione collettiva sul futuro della Chiesa, valorizzando il ruolo dei laici, delle donne, delle comunità locali e dei fedeli più lontani. Ha incoraggiato la misericordia e l’accoglienza, anche verso coloro che si sentono esclusi: divorziati risposati, persone LGBTQ+, chi vive situazioni di marginalità esistenziale.
Non senza critiche interne, talvolta anche dure, ha cercato di tenere unito un mondo cattolico sempre più variegato, ponendosi come “vescovo di Roma” più che sovrano assoluto, e promuovendo una Chiesa meno clericale, più umile e solidale.
L’ultimo tratto di strada
Negli ultimi mesi le condizioni di salute del Papa erano apparse fragili. Nonostante ciò, aveva continuato a partecipare agli impegni pubblici e a ricevere leader internazionali, tra cui il vicepresidente USA J.D. Vance pochi giorni fa. Fino all’ultimo, ha mantenuto viva la missione affidatagli dal Conclave, con lucidità spirituale e amore per il popolo di Dio.
Le reazioni
Il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha espresso “profondo cordoglio per la scomparsa di un pontefice che ha segnato il nostro tempo con coraggio e compassione”.
ll Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: “Ho avuto il privilegio di godere della sua amicizia, dei suoi consigli e dei suoi insegnamenti, che non sono mai venuti meno neanche nei momenti di prova e di sofferenza”. “Nelle meditazioni della Via Crucis, ci ha ricordato la potenza del dono, che fa rifiorire tutto ed è capace di riconciliare ciò che agli occhi dell’uomo è inconciliabile. E ha chiesto al mondo, ancora una volta, il coraggio di un cambio di rotta, per percorrere una strada che ‘non distrugge, ma coltiva, ripara, custodisce’. Cammineremo in questa direzione, per ricercare la strada della pace, perseguire il bene comune e costruire una società più giusta e più equa. Il suo magistero e la sua eredità non andranno perduti. Salutiamo il Santo Padre con il cuore colmo di tristezza, ma sappiamo che ora è nella pace del Signore”.
Il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana: “Con profonda commozione, ci uniamo al dolore della Chiesa universale per la scomparsa di Papa Francesco. La sua morte lascia un vuoto immenso. Le sue parole di pace, i gesti di misericordia e il costante richiamo alla fratellanza tra i popoli resteranno un faro per le generazioni future. In questo momento di lutto, siamo vicini a tutta la comunità dei cristiani e a chi, in ogni angolo del pianeta, piange la perdita del Santo Padre. Che il suo esempio continui a ispirare il cammino di chi crede in un mondo più giusto, umano e solidale”.
Il presidente del Senato Ignazio La Russa, sui social: “La scomparsa di Papa Francesco suscita un profondo senso di dolore: guida spirituale di immenso carisma e testimone di fede vissuta, ha saputo incarnare i valori della misericordia e della solidarietà, avvicinando la Chiesa a chiunque fosse in difficoltà. Il Suo impegno per il dialogo, la pace e l’attenzione agli ultimi resteranno un’eredità preziosa. A nome mio e dei colleghi senatori, esprimo le più sentite condoglianze”.
Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle sui social: “La morte di Papa Francesco è un dolore immenso. Le sue ostinate parole di pace, dialogo e solidarietà a tutti i costi sono e resteranno una guida per tutti noi in questi tempi così difficili. Grazie per ogni insegnamento, riposi in pace.”
I Popolari per il Veneto commentano la scomparsa di Papa Francesco dichiarando: “In questo giorno di profondo dolore, i Popolari per il Veneto si uniscono al cordoglio della Chiesa universale e di tutti i fedeli per la scomparsa di Papa Francesco. La sua testimonianza di umiltà, misericordia e vicinanza agli ultimi ha lasciato un’impronta indelebile nei cuori di milioni di persone. Il suo magistero, ispirato al Vangelo e attento alle sfide del nostro tempo, continuerà a guidare le coscienze verso un mondo più giusto e solidale. Ci stringiamo in preghiera e gratitudine per il dono della sua vita e del suo servizio.”
la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, su X: “Oggi il mondo piange la scomparsa di Papa Francesco. Ha ispirato milioni di persone, ben oltre la Chiesa cattolica, con la sua umiltà e il suo amore puro per i meno fortunati. I miei pensieri sono con tutti coloro che soffrono questa profonda perdita […] Possano trovare conforto nell’idea che l’eredità di Papa Francesco continuerà a guidarci tutti verso un mondo più giusto, pacifico e compassionevole”.
La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola su X: “L’Europa piange la scomparsa di Sua Santità Papa Francesco. Il suo sorriso contagioso ha conquistato il cuore di milioni di persone in tutto il mondo […] Il Papa del popolo sarà ricordato per il suo amore per la vita, la speranza per la pace, la compassione per l’uguaglianza e la giustizia sociale. Che riposi in pace”.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha parlato di “una voce di pace in un mondo lacerato”. Numerosi i messaggi da capi religiosi di tutte le confessioni, da leader politici e da esponenti del mondo della cultura e della scienza.
Il presidente israeliano Yitzhak Herzog: “Ha dedicato vita a invocare la pace, spero appello ascoltato in Medio Oriente”.
E ora?
Come da tradizione, si aprirà nelle prossime ore il periodo della Sede vacante. La Camera Apostolica, presieduta dal cardinale Camerlengo, avvierà i preparativi per il Conclave, che porterà all’elezione del nuovo Pontefice. I funerali di Papa Francesco si terranno nei prossimi giorni in Piazza San Pietro, e saranno presieduti dal decano del Collegio cardinalizio, secondo quanto previsto per i pontefici defunti.
Un’eredità profonda
Papa Francesco lascia un’impronta indelebile nella storia della Chiesa e dell’umanità. Il suo pontificato è stato quello della misericordia, della prossimità, della tenerezza e della profezia. In un mondo spesso segnato dalla durezza, ha saputo ricordare che “la realtà è superiore all’idea”, e che la fede non è un rifugio, ma un cammino che si fa insieme, tra le ferite e le speranze del mondo. In queste ore, le campane delle cattedrali suonano a lutto, ma in ogni parte del mondo tanti cuori si alzano in preghiera, in memoria di un uomo che ha scelto di servire fino alla fine, con lo stile del Vangelo.
