Editoriale di Gori Claudio (direttore@irog.it)
Ci sono persone che, anche quando smettono di calcare i campi di gioco, restano parte integrante del tessuto umano di una squadra. Guido Zorzi era una di queste. Oggi, il Petrarca Rugby e tutta la comunità sportiva padovana piangono la sua scomparsa. Una notizia che arriva come un placcaggio a freddo, lasciando senza fiato chi lo ha conosciuto, chi ha condiviso con lui una mischia, un allenamento o semplicemente un sorriso a bordo campo.
Nel linguaggio del rugby, si dice che qualcuno “passa la palla” quando lascia qualcosa di sé agli altri, perché il gioco continui. E oggi è così che vogliamo salutare Guido: con il rispetto e la gratitudine che si devono a chi ha speso una vita dentro e fuori dal campo, trasmettendo passione, umanità e spirito di squadra.
Zorzi era molto più di un ex giocatore o di un appassionato. Era un uomo di rugby nel senso più autentico del termine. Un riferimento silenzioso ma costante, un testimone di quei valori che fanno grande questo sport: il rispetto, la lealtà, la capacità di rialzarsi dopo ogni caduta. Era uno di quelli che, pur senza mai cercare il riflettore, c’era sempre. Presente nei momenti importanti, disponibile ad aiutare chiunque avesse bisogno di un consiglio, di un incoraggiamento, o anche solo di una pacca sulla spalla.
Chi lo ha incontrato negli spogliatoi o a bordo campo sa bene quanto Guido amasse il Petrarca, non solo come squadra, ma come famiglia allargata, fatta di generazioni di rugbisti, tifosi, dirigenti e semplici appassionati. Il suo legame con il club era fatto di presenze costanti, battute ironiche, ricordi condivisi e soprattutto di quell’inconfondibile stile padovano: schietto, diretto, vero.
In un’epoca in cui spesso lo sport viene raccontato solo attraverso le performance o le classifiche, la figura di Guido Zorzi ci ricorda che dietro ogni maglia c’è una storia, dietro ogni risultato ci sono persone, e dietro ogni club ci sono uomini e donne che con il loro esempio quotidiano costruiscono una comunità.
Oggi il Petrarca Rugby perde un amico, un uomo di valori e una memoria vivente della sua storia. Ma non perde il testimone che Guido ci ha lasciato: quello di una passione che va oltre la vita stessa. E allora, caro Guido, da parte di tutta Padova sportiva… grazie per averci insegnato cosa vuol dire davvero giocare insieme. La tua palla continuerà a viaggiare, nelle mani e nei cuori di chi ti ha conosciuto.