“Ieri sera al Campo dei Girasoli abbiamo dato inizio alla campagna di ascolto che ho voluto portare nei quartieri di Padova per rimettere al centro delle politiche regionali cittadine, cittadini e organizzazioni civiche. Dalla serata di ieri, grazie alle idee dei tanti cittadini e delle tante realtà associative, porteremo in Consiglio una proposta concreta: istituire un fondo strutturale per l’adattamento ai cambiamenti climatici, uno strumento concreto per finanziare studi di fattibilità, sostenere la progettazione e rimborsare le spese dei Comuni che realizzano interventi di adattamento climatico. Parliamo, ad esempio, di parchi agro-paesaggistici come quello del Basso Isonzo, di forestazione urbana, di interventi di depavimentazione in aree cementificate. Se vogliamo città vivibili e pronte alle sfide climatiche, servono risorse dedicate” è quanto dichiara Elena Ostanel, consigliera regionale del movimento civico Il Veneto che Vogliamo, dopo il primo incontro della campagna di ascolto nei quartieri.
“Abbiamo scelto di iniziare proprio dal Basso Isonzo per il valore simbolico e concreto di quest’area, che rappresenta una battaglia vinta dalla cittadinanza attiva. Il Basso Isonzo dimostra che un altro modello urbano è possibile: uno che mette al centro la salute, la qualità dell’aria, il suolo come bene comune. Ma ora servono visione e strumenti: è tempo che anche la Regione accompagni questi percorsi, con politiche e risorse strutturali. Durante l’incontro si è discusso di forestazione e agricoltura urbana, città climaticamente neutre, spazi pubblici resilienti. Tanti i cittadini e le realtà associative presenti, che hanno portato bisogni e idee per il futuro del quartiere. Un confronto arricchito dagli interventi di Chiara Gallani, Davide Pettenella e del moderatore Giulio Todescan” prosegue Ostanel. “Nel 2025 abbiamo ottenuto un primo passo importante: l’approvazione, grazie a un nostro emendamento al DEFR, della Strategia Regionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (SRACC).
Ma ora servono fondi per renderla realtà nei territori, perché non possiamo chiedere ai comuni di mettere in atto strategie di adattamento se non diamo loro i fondi necessari. E poi servono spazi istituzionali di confronto, come quelli previsti nella nostra proposta di legge sulle assemblee per il clima depositata nel 2024. La Regione deve scegliere da che parte stare: con i cittadini che difendono il territorio o con chi lo consuma. Dalle battaglie contro la cementificazione e i poli logistici all’idea di un fondo per l’adattamento climatico, il nostro impegno è chiaro: costruire un Veneto più giusto, sano e resiliente. E continueremo a farlo, quartiere per quartiere” prosegue Ostanel.